Archive for 1 Agosto, 2015

1 Agosto, 2015

La storia dei cagots, gli “intoccabili” europei

by gabriella

cagotsE’ uscito, per le edizioni Età dell’Acquario, un testo sulla storia dei cagots, sottocasta di reietti noti già alle fonti medievali, che condivisero con ebrei, eretici e streghe, una storia secolare di demonizzazione e persecuzioni. Quale esempio di biologizzazione di un gruppo umano identificato da una condizione sociale, un credo o una culturale, la storia dei cagots costituisce una delle pagine più esemplari e drammatiche della storia del razzismo in Europa. Quali bersaglio di colpevolizzazione, un esempio storico di capro espiatorio.

Sotto l’introduzione degli autori, Enrica Perucchietti e Paolo Battistel.

Il 21 giugno 1321 un editto emesso a Poitiers dal re Filippo V di Francia e Navarra ordinava la reclusione e l’eccidio dei lebbrosi che erano stati giudicati colpevoli di complotto. Le cronache riportano infatti che i malati – sotto tortura – avevano confessato di essersi alleati con gli ebrei per contaminare acque, fontane e pozzi [Carlo Ginzburg, Storia notturna. Una decifrazione del sabba, Torino 2008].

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1 Agosto, 2015

Montesquieu e i cagots

by gabriella

Traggo da Verso un mondo nuovo questo articolo su Montesquieu e i cagots.

E’ poco noto che Charles-Louis de Secondat barone di Montesquieu cominciò la sua brillante carriera, in qualità di consigliere e poi presidente del parlamento di Bordeaux, agli inizi del diciottesimo secolo, difendendo la dignità di una casta di reietti, i cagots. Fu in quell’occasione che formulò le sue teorie egualitarie, seguendo questo ragionamento (pseudo-sillogismo):

le tirannie si fondano sulla paura > i cagots sono temuti > l’uguaglianza e la democrazia dovranno servire ad abolire la paura.

I cagots (variamente denominati Cagots, Gézitain, Chrestians, Gahets, Capots, Agots) della regione pirenaica Francese e Spagnola rappresentano il primo e uno dei più formidabili ed atroci esempi di biologizzazione di una categoria umana (cioè di naturalizzazione di una differenza culturale). Questi sfortunati esseri umani furono trasformati in una sub-specie, una casta di intoccabili segregati ed ostracizzati dal resto della popolazione.

Questo episodio della storia del razzismo è importante perché mostra che il razzismo era presente anche nei paesi mediterranei di tradizione greco-romana ed è possibile che in qualche modo questo fenomeno fosse collegato al tentativo di biologizzare le differenze culturali di Mori ed Ebrei nella Spagna dell’Inquisizione. Sappiamo infatti che l’Inquisizione impiegò medici spagnoli per determinare il grado di purezza razziale degli imputati (Alcalà, 1984) e lo stesso avvenne nella Germania nazista, quando ai medici genetisti (Erbarzt) venne richiesto di stabilire la proporzione di “ebraicità” dei certi cittadini tedeschi.

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1 Agosto, 2015

Marco Aime, Il dono

by gabriella

SaggioSulDonoLa prefazione di Marco Aime all’edizione italiana del 2004 dell’Essay sur le don di Marcel Mauss.

 

Un immaginario colonizzato

I doni, da noi, si fanno e si ricevono, generalmente a Natale o in occasioni stabilite, come compleanni o eventi particolari. Insomma non è considerato « normale » fare regali senza un motivo che lo giustifichi. Il dono è un’eccezione alla regola, dove la regola è invece tenere le proprie cose per sé e ottenerne altre tramite l’acquisto o lo scambio esplicito.

Bronislaw Malinowski (1884 – 1942)

Al contrario, l’antropologia, in particolare quella classica, ci ha offerto invece molti esempi di società presso le quali il dono costituisce uno degli elementi fondanti delle società stesse. Lo studio delle culture « altre » è stato spesso caratterizzato da quelli che potremmo chiamare « marchi d’area ».L’Africa, per esempio, è il continente della parentela. E’ sufficiente scorrere le monografie classiche di E. E. Evans-Pritchard, Darryl Forde, Meyer Fortes, John Middleton e di molti altri antropologi britannici africanisti per notare come lo studio delle strutture parentali e delle loro dinamiche occupi un ruolo fondamentale. [1] La parentela è stata per gli africanisti una sorta di ossessione, ma anche una forca caudina sotto la quale era inevitabile dover transitare. Oggi che in antropologia l’oggettività non è più considerata possibile, è difficile dire quanto sia stata la parentela a determinare l’orientamento degli studi africanisti oppure quanto siano stati proprio questi studi a rendere la parentela così importante. Il gioco degli specchi si fa complesso.

Il « marchio » del dono viene invece assegnato all’Oceania. Nello scrivere il suo Saggio sul dono, Marcel Mauss venne fortemente influenzato dagli studi oceanistici e in particolare da quelli di Bronislaw Malinowski sullo scambio kula. [2] Se si eccettuano le citazioni relative alla pratica del potlatch presso gli indiani Kwakiutl della costa nord-occidentale del Canada, la maggior parte degli esempi sui quali si fonda la sua teoria sono tratti da studi condotti nelle isole del Pacifico.

« Nel sistema melanesiano per essere un uomo prestigioso bisogna “avere”, certo, come dappertutto. Il prestigio sta nel donare, donare molto e donare dappertutto. Il contrario del mondo capitalista ! »

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