Posts tagged ‘tirannia’

1 Agosto, 2015

Montesquieu e i cagots

by gabriella

Traggo da Verso un mondo nuovo questo articolo su Montesquieu e i cagots.

E’ poco noto che Charles-Louis de Secondat barone di Montesquieu cominciò la sua brillante carriera, in qualità di consigliere e poi presidente del parlamento di Bordeaux, agli inizi del diciottesimo secolo, difendendo la dignità di una casta di reietti, i cagots. Fu in quell’occasione che formulò le sue teorie egualitarie, seguendo questo ragionamento (pseudo-sillogismo):

le tirannie si fondano sulla paura > i cagots sono temuti > l’uguaglianza e la democrazia dovranno servire ad abolire la paura.

I cagots (variamente denominati Cagots, Gézitain, Chrestians, Gahets, Capots, Agots) della regione pirenaica Francese e Spagnola rappresentano il primo e uno dei più formidabili ed atroci esempi di biologizzazione di una categoria umana (cioè di naturalizzazione di una differenza culturale). Questi sfortunati esseri umani furono trasformati in una sub-specie, una casta di intoccabili segregati ed ostracizzati dal resto della popolazione.

Questo episodio della storia del razzismo è importante perché mostra che il razzismo era presente anche nei paesi mediterranei di tradizione greco-romana ed è possibile che in qualche modo questo fenomeno fosse collegato al tentativo di biologizzare le differenze culturali di Mori ed Ebrei nella Spagna dell’Inquisizione. Sappiamo infatti che l’Inquisizione impiegò medici spagnoli per determinare il grado di purezza razziale degli imputati (Alcalà, 1984) e lo stesso avvenne nella Germania nazista, quando ai medici genetisti (Erbarzt) venne richiesto di stabilire la proporzione di “ebraicità” dei certi cittadini tedeschi.

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31 Marzo, 2015

Étienne De La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria (1549)

by gabriella

Étienne de La Boétie

Nel Discours de la servitude volontaire un diciottenne La Boétie riflette sul malencontre, il «tragico evento», il «malaugurato accidente» in seguito a quale l’uomo rinunciò alla propria natura, «l’esser nato propriamente per vivere libero», scegliendo invece la servitù e la rassegnazione alla sottomissione. La storia nasce proprio da quella rinuncia cioè, come notò Pierre Clastres, da «quella rottura fatale, quell’evento irrazionale che noi chiamiamo “nascita dello Stato”» che non ha nulla di necessario né dal punto di vista economico, né politico, né biologico.

La Boétie scrive negli anni che vedono l’acuirsi delle guerre di religione in Francia dopo il massacro degli ugonotti nella notte di S. Bartolomeo intorno al 1576 (anno presunto della pubblicazione), mentre cominciano a delinearsi le basi dello Stato assoluto: perché gli uomini, fatti per essere liberi, rinunciano con tanta naturalezza alla loro libertà? Perché la volontà di servire, come servitude volontaire, alberga nell’animo degli individui, come desiderio di identità e di riconoscimento e non è, invece, una costrizione che li piega al dominio del tiranno? Queste le sue domande.

Siate dunque decisi a non servire mai più e sarete liberi. […] la prima ragione per cui gli uomini servono di buon animo è perché nascono servi e sono allevati come tali.

Étienne de la Boétie

«No, non è un bene il comando di molti; uno sia il capo, uno il re», così Ulisse, secondo il racconto di Omero, si rivolse all’assemblea dei Greci. Se si fosse fermato alla frase «non è un bene il comando di molti» non avrebbe potuto dire cosa migliore. Ma mentre, a voler essere ancora più ragionevoli, bisognava aggiungere che il dominio di molti non può essere conveniente dato che il potere di uno solo, appena questi assuma il titolo di signore, è terribile e contro ragione, al contrario il nostro eroe conclude dicendo: «uno sia il capo, uno il re».

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31 Marzo, 2013

Junius Brutus, Vindiciae contra tyrannos 1579

by gabriella
Philippe_Duplessis-Mornay_(1549-1623)

Philippe de Mornay (1549-1623)

Vindiciae contra tyrannos fu scritto in latino nel 1579, probabilmente dall’ugonotto Philip de Mornay – sfuggito sette anni prima al massacro della Saint-Barthélemy -che si firmò con lo pseudonimo di Junius Brutus. Il sottotitolo di questo classico del diritto di resistenza recita: Del potere legittimo del monarca sul popolo e del popolo sul monarca; nella prima traduzione francese si apre con il commento «trattato molto utile e degno di lettura in questi tempi». Qui sotto la versione inglese, qui l’interpretazione di Diego Quaglioni dell’Università di Palermo.

 

A Defence of Liberty Against Tyrants

Contents

Question One: Whether subjects are bound to obey princes... 3

The Covenant between God and Kings 7

Question Two: Whether it is lawful to resist a prince who infringes the law of God. 15

Whether private men may resist by arms. 29
Whether it be lawful to take arms for religion. 31

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