Posts tagged ‘teaching to test’

28 Gennaio, 2021

Fighting (the fear of) the test

by gabriella

Dopo l’introduzione dei test INVALSI e davanti al proliferare dei test d’accesso ai corsi di Laurea, ho cominciato, non senza dubbi e perplessità, a introdurre nel lavoro scolastico prove a risposta chiusa.

Nelle righe sottostanti, un piccolo resoconto etnografico dell’impatto di questi test su ragazzi abituati a prove di altro tipo, come i miei studenti di Filosofia di quinta di qualche anno fa.

Indice

1. Come fu che cominciai
2. I primi giorni di scuola del settembre 2016
3. Risultati e reazioni

3.1 La didattica tra resistenza e teaching to test

 

4. Epilogo

 

Non credo alla tv, vende la gente lesa,
io leggo libri, leggo solo per autodifesa, sapere più degli altri è la chiave per non farti comandare
e io non voglio comandarti.

Woody Allen

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13 Maggio, 2014

Renato Foschi, Costruire il cittadino desiderabile: le prove INVALSI e la psicopedagogia

by gabriella

social engineeringC’è una pedagogia autoritaria dietro agli INVALSI: non si tratta di misurare competenze, ma di guidare attraverso i test la scelta delle competenze e dei saperi utili alla società di mercato del futuro. Gianni Rodari sarà ancora un autore desiderabile per questa scuola?

Apri, – gridò alla moglie, – in nome della legge.
Ma quale legge? Cosa le vuoi fare, a questa povera bambina?
Domanda piuttosto a lei cos’ha fatto. Domandale dove e come ha perso la scarpina. […]
(…) Nostra figlia è una spia, – esclamò il sor Meletti, buttandosi su una sedia. E agitando la scarpina che teneva in mano aggiunse: – Ne ho le prove. […]
Non c’è dubbio alcuno, – concluse, – nostra figlia lavora per i marziani.

Gianni Rodari, da La torta in cielo

Per una pedagogia a misura di bambino
non che misuri il bambino.

Renato Foschi

Nella introduzione alla terza edizione del suo Metodo, Maria Montessori scrisse che i test psicopedagogici somministrati ai bambini non portavano a riforme educative, ma a riforme degli esami fondate sulla misura delle abilità mentali degli allievi.

Di questi giorni è la polemica sulle prove INVALSI, dal nome dell’ente (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) deputato alla standardizzazione di test destinati agli alunni delle scuole italiane e all’analisi dei risultati. Tali prove di abilità cognitive, in particolare relative all’italiano e alla matematica, iniziano nella seconda elementare e, per follow up successivi, intendono testare le generazioni degli studenti italiani, senza discriminare a livello individuale, [il che non è esatto, visto che sono inclusi anche in prove d’esame, ndr.] con l’intento di fornire la fotografia di come funziona il sistema educativo italiano per poi modificarlo di conseguenza. Tali prove da quest’anno, sono obbligatorie per legge (art. 51 comma 2 del Decreto-Legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in legge n. 35).

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