Una critica filosofico-linguistica delle derive politically correct che stanno banalizzando il femminismo e la lingua italiana. La propongo notando come l’autrice si dolga per la violenza linguistica al “maschile inclusivo”, tacendo però sull’inaridimento formale del femminismo [di cui qui] questione, a mio avviso, molto più urgente. Tratto da Micromega.
Da Presidente della Camera, Laura Boldrini ha promosso la gender equality nel linguaggio e l’uso della forma femminile per le professioni e gli incarichi istituzionali ricoperti ormai sempre più spesso da donne.
Nel luglio 2014, auspice proprio Boldrini, è stato presentato alla Camera Donne, grammatica e media. Suggerimenti per l’uso dell’italiano della linguista Cecilia Robustelli (consulente dell’Accademia della Crusca), una guida all’uso non sessista della lingua italiana.
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