Posts tagged ‘illusione’

1 Gennaio, 2013

Edgar Morin, En 2013, il faudra plus encore se méfier de la docte ignorance des experts

by gabriella

morin

Nel 2013, dice Morin in un articolo pubblicato oggi su Le Monde, dovremo diffidare ancora di più della dotta ignoranza (il riferimento è al “sapere di non sapere” socratico) degli esperti. Un simile pensiero, osserva il filosofo, deve essere cosciente dell’errore di sottostimare l’errore di cui il proprio, come disse Descartes, è di ignorare che si è in errore. Una riflessione politica sul riduzionismo neoliberale e sulla tirannia tecnocratica delle piccole scelte che sfocia nella richiesta di attenzione per un’educazione laica alla quale affidare il mondo.

Hélas, nos dirigeants semblent totalement dépassés : ils sont incapables aujourd’hui de proposer un diagnostic juste de la situation et incapables, du coup, d’apporter des solutions concrètes, à la hauteur des enjeux. Tout se passe comme si une petite oligarchie intéressée seulement par son avenir à court terme avait pris les commandes.” (Manifeste Roosevelt, 2012.)

“Un diagnostic juste” suppose une pensée capable de réunir et d’organiser les informations et connaissances dont nous disposons, mais qui sont compartimentées et dispersées.

Une telle pensée doit être consciente de l’erreur de sous-estimer l’erreur dont le propre, comme a dit Descartes, est d’ignorer qu’elle est erreur. Elle doit être consciente de l’illusion de sous-estimer l’illusion. Erreur et illusion ont conduit les responsables politiques et militaires du destin de la France au désastre de 1940 ; elles ont conduit Staline à faire confiance à Hitler, qui faillit anéantir l’Union soviétique.

Tout notre passé, même récent, fourmille d’erreurs et d’illusions, l’illusion d’un progrès indéfini de la société industrielle, l’illusion de l’impossibilité de nouvelles crises économiques, l’illusion soviétique et maoïste, et aujourd’hui règne encore l’illusion d’une sortie de la crise par l’économie néolibérale, qui pourtant a produit cette crise. Règne aussi l’illusion que la seule alternative se trouve entre deux erreurs, l’erreur que la rigueur est remède à la crise, l’erreur que la croissance est remède à la rigueur.

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6 Luglio, 2012

Tonino Bucci, La crisi dell’intellettuale contemporaneo e il mondo invertito

by gabriella

Vale la pena di soffermarsi su questo articolo di Bucci che, dopo aver esaminato la crisi dell’intellettuale contemporaneo, studia  lo strano potere del falso, dell’inautentico e dell’errore con i quali la filosofia si misura fin da Platone. Perché l’apparenza, tanto più oggi, prevale sulla verità? Perché la menzogna e la credenza persuadono più dell‘epistéme?

Pensa di vedere degli uomini che vi siano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo,
sì da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo.
Platone, La repubblica
Il disagio della cultura è uno dei tratti paradossali della società contemporanea. Il degrado delle istituzioni culturali e le politiche di tagli di bilancio a scuola, università, ricerca, musei, archivi, teatri, cinema ed editoria, è solo un lato del problema. Prima ancora di essere erosa dalle logiche di contabilità dei governi, la cultura è oggi messa a rischio dal venir meno della legittimazione di cui godeva in passato e dal discredito del suo ruolo nella comunità. Tramontata la stagione dell’engagement, da un lato, e dell’universalismo dei valori, dall’altro, il segno più evidente della decadenza culturale è proprio la trasformazione del ruolo degli intellettuali – ammesso che in un tempo di profonda rivoluzione delle professioni cognitive si possa ancora parlare degli intellettuali come di un ceto sociale.
Secondo un’efficace formula di Zygmunt Bauman, l’intellettuale contemporaneo sarebbe passato dalla funzione di legislatore a quella di interprete. Quella figura di intellettuale che in passato, a torto o a ragione, poteva accreditarsi agli occhi della società come portavoce di istanze universali, capace di indicare ideali e modelli per l’avvenire, ha oggi abbandonato il campo a vantaggio di una nuova schiera di professionisti della comunicazione.

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