Archive for ‘Storia’

24 Aprile, 2021

10 agosto 1944, I quindici di Piazzale Loreto

by gabriella
Piazzale Loreto, 10 agosto 1944

Piazzale Loreto, 10 agosto 1944

Il 10 agosto 1944, Piazzale Loreto assisteva alla fucilazione di quindici antifascisti e partigiani da parte di miliziani della R.S.I. che, dopo l’eccidio, infierirono sulle salme per tutto il giorno. E’ questo l’episodio che i partigiani avevano in mente quando decisero di esporre a P.le Loreto i cadaveri di Mussolini e Claretta Petacci. Tratto da Infoaut.

Ai quindici di Piazzale Loreto

Esposito, Fiorani, Fogagnolo,
Casiraghi, chi siete? Voi nomi, ombre?
Soncini, Principato, spente epigrafi,
voi, Del Riccio, Temolo, Vertemati,
Gasparini? Foglie d’un albero
di sangue, Galimberti, Ragni, voi,
Bravin, Mastrodomenico, Poletti?

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24 Aprile, 2021

Ultima lettera di Luigi Rasario, da “Tra un’ora la nostra sorte”

by gabriella

Traggo da Le parole e le cose un paragrafo di Tra un’ora la nostra sorte. Le lettere dei condannati a morte e dei deportati della Resistenza (Roma, Carocci, 2013) di Sergio Bozzola, una rilettura formale e tematica delle lettere autografe pubblicate in Ultime lettere dell’INSMLI, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Il testo della lettera di Luigi Rasario, partigiano ventenne attivo sulle montagne del novarese, è riprodotto secondo l’ortografia, la sintassi e l’impaginato del manoscritto, che si può cercare nel sito INSMLI.

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Luigi Rasario

Luigi Rasario (1924 – 1944)

Novara 26-4-1944

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24 Aprile, 2021

Adriano Prosperi, La mia liberazione

by gabriella

Adriano prosperi

La riflessione di Adriano Prosperi sulla Resistenza e sulla Liberazione. Tratta da Micromega.

La mia liberazione avvenne il 2 settembre del 1944. L’Italia è lunga da risalire. L’esercito alleato, a lungo attestato sul confine della riva sinistra dell’Arno, quel giorno lo superò e arrivò nel nostro paese. Erano attesi da giorni. La notte prima nessuno dei molti abitanti della collina aveva dormito tranquillo. Si trattava di circa due decine di sfollati dalle città vicine, di diversa cultura e condizione sociale, uniti a quel pugno di contadini che ci risiedevano da sempre, condividendo tutto con loro e maturando relazioni anche intense e durevoli di solidarietà umana e politica. Il piccolo nucleo della mia famiglia – una madre, una nonna – dormì non sui letti consueti ma su un giaciglio di coperte stese per terra in cantina, a due passi dal rifugio scavato dietro la casa, dove mio padre faceva la guardia, con le armi a portata di mano.

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28 Settembre, 2020

Cosa sono le scienze umane?

by gabriella

 

Aristote et ses disciples, miniature du XIIIe siècle, Bibliothèque de Topkapi à Istanbul

Aristotele e i suoi discepoli, miniatura del XIII secolo, Istanbul, Biblioteca di Topkapi

Qu’est-ce que les sciences humaines?, estratto con modifiche dal testo di Jean-François Dortier Les Sciences humaines, panorama des connaissances [Paris, Editions Sciences humaines, 1998, pp. 3-5] [traduzione mia].

Sorvoliamo sul problema terminologico, sarebbe vano cercare una definizione canonica o una traccia precisa delle reciproche frontiere tra le «scienze umane», le «scienze sociali» o le «scienze dell’uomo».

Queste scienze si sovrappongono parzialmente senza essere completamente sinonime. Le loro definizioni sono dovute più a distinzioni accademiche, variabili a seconda dei paesi e degli usi, che a una terminologia rigorosa.

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25 Luglio, 2020

25 luglio 1943, caduta di Mussolini

by gabriella

Nel settantasettesimo anniversario della caduta di Mussolini, il ricordo dei fatti di INFOAut, e il discorso di Duccio Galimberti tenuto a Cuneo il giorno dopo. Qui il racconto di Emilio Gentile sul 25 luglio su Wikiradio.

Bologna, Piazza Maggiore (già Vittorio Emanuele): i cittadini esultano per la caduta del regime fascista

Bologna, Piazza Maggiore (già Vittorio Emanuele): i cittadini esultano per la caduta del regime fascista

[…] sì, la guerra continua, ma fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista, fino alla vittoria del popolo italiano che si ribella contro la tirannia mussoliniana.

Cuneo, 26 luglio 1943, Duccio Galimberti

E’ la notte tra il 24 ed il 25 Luglio 1943, quando Mussolini, alla seduta del Gran Consiglio del Fascismo prende la parola. Dice di aver convocato il Gran Consiglio non per discutere la situazione interna, ma bensì per informarlo della situazione bellica del momento e poter prendere una decisione a livello di strategia militare, da applicare in seguito allo sbarco degli alleati anglo-americani in Sicilia e alle difficoltà riscontrate.

Mussolini, che appare fiducioso e sicuro di sé, da tempo però è oggetto del malcontento di alcuni gerarchi, che trovano in Dino Grandi il loro portavoce. La situazione è grave e richiede decisioni chiare e capaci di creare una reale svolta nella guida del governo.  Terminata la relazione introduttiva, seguita da non poche critiche, prende la parola Grandi che si appresta a leggere il documento preparato e firmato dai dissidenti. Si tratta di un attacco diretto alla persona di Mussolini e di sfiducia nel suo operato, che si trova così con le spalle al muro, costretto ad ammettere tutta la sua colpevolezza.

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25 Aprile, 2020

25 aprile, la differenza tra libertà e liberazione

by gabriella

Nella versione di Gazebo.

Gazebo, Festa della Liberazione

Oggi è il #25aprile…#gazeboliberazione

Publié par Gazebo sur mardi 25 avril 2017

25 Aprile, 2020

Italo Calvino, Oltre il ponte

by gabriella

La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l’armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

 

O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d’aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all’età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

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24 Aprile, 2020

The Forgotten Front. La Resistenza a Bologna

by gabriella

Pe ricordare il 21 aprile 1945 e la liberazione della città, l’iniziativa del Comune e della Cineteca di Bologna.

11 Dicembre, 2019

12 dicembre 1969, la strage di Piazza Fontana e l’inizio della strategia della tensione

by gabriella

Cinquant’anni fa, a Piazza Fontana 17 persone morirono e 87 rimasero ferite. La strage alla Banca dell’agricoltura di Milano fu uno degli attentati più sanguinosi tra i 140 perpetrati tra il 1968 e il 1974. Era l’inizio della strategia della tensione.

Tutti i processi celebrati fino ad oggi hanno stabilito con certezza che un gruppo di neofascisti ideò ed eseguì l’attentato ordito da funzionari “deviati” dei servizi segreti, formula giornalistica che lascia in ombra la realtà, indicata dall’

autorevole opinione di esperti dello specifico contesto storico che tale supposta deviazione dissimulasse la fedeltà ai vertici politico-istituzionali e alle esigenze di un ordine sovranazionale, legato alla logica dei blocchi contrapposti di superpotenze e – più in generale – all’adesione dell’Italia a protocolli internazionali non conoscibili dall’opinione pubblica italiana. Dalla voce “Storia dei servizi segreti” di Wikipedia.

Nessuno dei responsabili è in carcere.

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29 Settembre, 2019

Marzabotto

by gabriella

Tra il 29 settembre e il 5 ottobre di 75 anni fa la strage nazifascista di Marzabotto i cui morirono 775 persone, in gran parte donne e bambini.

Dopo l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema avvenuta il 12 agosto 1944, inizia quella che viene ricordata come “la marcia della morte” che attraversando Versilia e Lunigiana giunse al bolognese. Lo scopo era fare “terra bruciata” attorno alle formazioni partigiane nelle retrovie della linea gotica sterminando le popolazioni che le appoggiavano.

Nella zona circostante Monte Sole agiva con successo la brigata Stella Rossa che dalla posizione elevata ed impervia portava attacchi a strade e ferrovie che rifornivano il fronte. Già nel maggio del ’44 l’esercito tedesco aveva tentato un assalto ma era stato respinto come nei casi successivi durante l’estate. Così il feldmaresciallo Albert Kesselring decise di dare un duro colpo a questa organizzazione sterminando indiscriminatamente i civili e radendo al suolo i paesi circostanti. Già in precedenza Marzabotto aveva subito rappresaglie, ma mai così gravi come quella dell’autunno 1944.

Capo dell’operazione fu nominato il maggiore Walter Reder, comandante del 16º battaglione esplorante corazzato della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, sospettato a suo tempo di essere uno tra gli assassini del cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss.

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