Posts tagged ‘Anselmo d’Aosta’

18 Dicembre, 2015

Anselmo d’Aosta, Le prove a posteriori e a priori dell’esistenza di Dio

by gabriella

Anselmo d’Aosta (1033 – 1109)

Nel 1076, Anselmo scrive il Monologion nel quale delinea una tesi a posteriori per dimostrare l’esistenza di Dio: l’esistenza delle cose create presuppone l’esistenza di un «sommo principio» di cui il monaco passa successivamente a considerare la natura e le perfezioni.

Riproponendo una concezione marcatamente agostiniana, Anselmo osserva che dal nulla non può venire nulla ed è assolutamente necessario che prima dell’esistenza delle cose esista nella mente del loro artefice un modello o una forma delle cose da farsi. Nella ragione del sommo principio deve insomma essere presente un’idea delle creature che le precede in termini non cronologici, ma ontologici.

Un anno dopo, ispirato dal passo dei Salmi «Lo stolto disse in cuor suo: Dio non esiste», scrive il Proslogion, nel quale espone la celeberrima prova a priori o prova ontologica – il nucleo teologico più commentato della storia della filosofia – con l’obiettivo di

«trovare un unico argomento che dimostrasse da solo, senza bisogno di nessun altro, che Dio esiste veramente e che è il Sommo Bene, che non ha bisogno di nulla e di cui tutto il resto ha bisogno per essere e per avere valore […]»Proslogion, Proemio.

read more »

1 Luglio, 2013

Fabio Milazzo, Il dibattito sul nuovo realismo

by gabriella

Da Haecceit@s.

Il dibattito, che oggi si struttura intorno ad un Manifesto[2] affonda le proprie radici nella “svolta post-ermeneutica” di Maurizio Ferraris  avvenuta ormai più di un decennio fa quando, riprendendo e sviluppando le analisi realistiche di Paolo Bozzi[3], decise di criticare il soggettivismo e il relativismo dell’ermeneutica a favore di un più rassicurante realismo che riconosce nella realtà esterna il mondo quale èper essenza diremmo- al di là delle interpretazioni attraverso le quali lo denotiamo di senso[4].

Anselmo d'AostaIl Realismo classico della filosofia, quello di Anselmo d’Aosta e di Guglielmo di Champeaux[5], anche nella versione moderata di Tommaso d’Aquino, prevede l’esistenza di una realtà esterna al soggetto conoscente indipendente dal processo conoscitivo del soggetto stesso. In altre parole, e radicalizzando la questione: il mare che vedo fuori dalla mia finestra è blu e le foglie della palma sono di un verde che vira verso il giallo “secco” tipico della stagione calda che “sta per arrivare”[6].

read more »


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: