Archive for Agosto, 2011

12 Agosto, 2011

Roland Barthes, Mythologies. Come si legge l’immagine

by gabriella

Paris MatchRoland Barthes è stato uno dei padri della semiologia e il primo ad insegnarci a leggere le immagini. Classiche le sue analisi della pubblicità della pasta Panzani‎ e della copertina di Paris-Match.

«… je suis chez le coiffeur, on me tend un numéro de Paris-Match. Sur la couverture, un jeune nègre vêtu d’un uniforme français fait le salut militaire, les yeux levés, fixés sans doute sur un pli du drapeau tricolore. Cela, c’est le sens de l’image. Mais naïfs ou pas, je vois bien ce qu’elle me signifie: que la France est un grand Empire, que tous ses fils, sans distinction de couleur, servent fidèlement sous son drapeau, et qu’il n’est de meilleure réponse aux détracteurs d’un colonialisme prétendu, que le zèle de ce noir à servir ses prétendus oppresseurs». (Barthes, Mithologies, 1970 p. 201)

Dal barbiere mi tendono un numero di Paris Match. Sulla copertina un giovane nero in uniforme francese fa il saluto militare, gli occhi alzati, fissi probabilmente sulla piega di una bandiera tricolore. Questo è il senso dell’immagine. Ingenua o no, so bene cosa significa: che la Francia è un grande impero, che tutti i suoi figli, senza distinzione di colore, servono fedelmente sotto la sua bandiera e che non c’è miglior risposta ai critici del nostro preteso colonialismo che lo zelo di questo nero nel servire i suoi presunti oppressori [Miti d’oggi, Einaudi, p. 198].

Sull’analisi semiotica della pasta Panzani riporto il buon saggio di Gianfranco Marrone, Panzani e Camay. Due testi esemplari nell’analisi della pubblicità.

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12 Agosto, 2011

Waiting for Superman, la deriva della scuola americana

by gabriella

E’ già un caso la pellicola diretta da Guggenheim sul sistema educativo Usa. Al centro, l’implacabile e assurda lotteria per accedere all’istruzione di qualità. Solo gli straricchi possono permettersi buone scuole. Un atto d’accusa contro elementari, medie e licei, agli ultimi posti nelle classifiche dei paesi industrializzati

di FEDERICO RAMPINI

NEW YORK “Papà, la lotteria non è quella cosa dove non vince quasi nessuno?” Daisy ha 12 anni, vive a Los Angeles, la sua domanda è angosciosa. Una bambina non può capire che l’iscrizione a scuola è una vera lotteria dove quasi tutti perdono.

Perde anche lei, alla fine. La scena dell’estrazione a sorte, l’assurda lotteria della speranza, apre e chiude il documentario Waiting for Superman. Un film-verità sulla débâcle del sistema scolastico nella nazione più ricca del pianeta. Un terribile atto d’accusa che sta lacerando l’America: elogiato da Barack Obama in tv, criticato da molti commentatori liberal, compreso il New York Times.
Lo ha realizzato Davis Guggenheim, il regista di Una scomoda verità che nel 2006 costrinse l’America a interrogarsi sul cambiamento climatico, vinse due Oscar, valse il Nobel ad Al Gore. Ha fatto centro un’altra volta: il Washington Post prevede che “questo film avrà un impatto almeno eguale al documentario sull’ambiente, a pochi giorni dalla sua uscita sugli schermi è già chiaro che sarà al centro del dibattito nazionale almeno per due anni”.

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4 Agosto, 2011

The Matthew Law

by gabriella

Dal Vangelo secondo Matteo 13,10-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero:

“Perché parli loro in parabole?”

Egli rispose:

“Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.

E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: ‘Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani’.

Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”

Mentre la teologia dibatte il significato delle parole di Gesù, la sociologia americana ha fatto di questo passo evangelico una metafora della conoscenza e dell’acquisizione del sapere: la Matthew Law, appunto, rappresentazione evangelica della Legge di potenza descritta da economisti e sociologi dell’organizzazione (si veda, piuttosto che la voce Wikipedia sulla legge di potenza, quella sulla Pareto ottimalità, più accessibile ai non matematici).

E’ in virtù della “legge di Matteo” che condanna gli have not a restare tali ed anzi a vedersi ulteriormente spogliati di ciò che hanno – mentre regola contemporaneamente l’arricchimento di coloro che hanno – che coloro che si avvicinano alla conoscenza sprovvisti di strumenti per capire, vengono respinti e si allontanano per sempre dalla possibilità di superare il loro stato di povertà culturale, mentre quelli che possiedono tali strumenti se ne servono per diventare sempre più ricchi di sapere. La scuola dovrebbe costruire quel complicato meccanismo di “redistribuzione” culturale, capace di spezzare la legge di Matteo e la scontata binarietà dei suoi esiti.

Torniamo alla risposta di Gesù ai discepoli e confrontiamola con questi frammenti di Eraclito:

Il logos è a tutti comune.

Di questo logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato, sia dopo averlo ascoltato. Benchè infatti tutte le cose accadano secondo questo logos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole e in opere tali quali sono quelle che io spiego, disntinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com’è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo.

E’ necessario che coloro che parlano adoperando la mente si basino su ciò che è a tutti comune, come la città sulla legge e in modo ancora più saldo.


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