Filosofo neoidealista, politico fascista e autore della riforma della scuola che porta il suo nome, Gentile è stato interprete dell’hegelismo di destra e, come tale, ha concepito l’educazione come autoformazione nell’unità spirituale fra maestro e allievo.
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Indice
1. Il platonismo e la concezione pedagogica gentiliana
2. L’antropologia gentiliana
3. La Riforma della scuola del 1923
4. La scuola fascista
1. Il platonismo e la concezione pedagogica gentiliana
Nella visione platonica che caratterizza il suo pensiero pedagogico, il processo educativo si risolve nel «farsi» dello spirito, nella dialettica filosofica e nell’elevazione spirituale frutto dello scambio tra maestro e allievo, nel quale entrambi si accostano alla verità.
«non è questa mia una scienza come le altre, essa non si può in alcun modo comunicare, ma come fiamma s’accende da fuoco che balza: nasce d’improvviso nell’anima dopo un lungo periodo di discussioni sull’argomento e una vita vissuta in comune, e poi si nutre di se medesima». [Platone, Lettera VII];
Si tratta di una concezione recentemente riecheggiata nell’invito di Massimo Recalcati a far vivere l’insegnamento nell’elemento erotico e, in generale – che ne siano consapevoli o meno – negli approcci critici verso le innovazioni didattiche percepite come un inutile “modernismo”.
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