«Permesso di soggiorno negato per Babbo Natale, nessuno si ricordava più che San Nicola arrivava dalla Turchia».
Lo street artist milanese Tvboy polemizza con la tesi ignorante della purezza dell’identità culturale e della difesa delle tradizioni dalle contaminazioni, osservando che
«Molti pensano che la leggenda sia nordica, invece papà Natale era San Nicola, bizantino, le sue reliquie vennero rubate in Turchia e poi portate a Bari”.
10 Dicembre 2018 at 10:12
Si sa che da un giovane street artist, malanese poi oh signur, non si può pretender nulla che pertenga al sapere, l’ignoranza è politicamente corretta e consona al mulino bianco e al globalismo del nulla so e me ne vanto ( e parlare di identità culturali è per lo meno sospetto in un intellettuale, va bene in bocca alle maestre di appoggio e a chi di cultura non ne ha affatto ma un bel bagaglio di superstizioni testarde e ben lisciate) ma mi pare sbagliato che una docente come lei cavalchi l’onda del correggere politicamente una leggenda, come tutte le leggende, assai meglio articolata e sapiente e innestata su un mito. Su un bisogno forse. Il nome Santa Klaus è probabile sia correzione olandese, fiamminga, del nome San Nicola, sì, vescovo di Myra e immaginario protettore dei bambini, ma anche dei ladri e dei marinai; le virtù salvifiche sono ancora pagane. Ma il percorso di San Nicola, degli ossicini sparsi, non ha niente a che vedere con la tradizione di doni e renne che in parte può essre fatta risalire ai saturnalia latini, attenzione perché il 25 dicembre è festa romana dal IV secolo ed è arrivata a Bisanzio, non è partita da Bisanzio che, peraltro non era turca ma greca, come lei sa, fino al 1453 ad; in parte è di diverse tradizioni pagane nordiche, l’albero e il ceppo per esempio, tali che una vera origine del mito, perché è tale, non può essere a mio avviso situata con precisione né in Germania, quale, né in Scandinavia. Tutto ciò a vantaggio di una lucidità del pensare. Meglio di questo street artist sarebbe consigliare la lettura, che so, di Dickens, forse troppo difficile da leggere per uno che pitta su’muri. Ovvia, professoressa. Buon Natale. D’Ascola
10 Dicembre 2018 at 10:54
Da maestrina d’appoggio, uso più la Street Art che Dickens per far capire ai ragazzi che la purezza dell’identità culturale non esiste. Funziona molto meglio, Pasquale. A ognuno i suoi obiettivi.
Qualche tempo fa però ho persino usato il libro del papa emerito ..
https://gabriellagiudici.it/joseph-ratzinger-il-culto-del-natale-da-quello-del-sole-invictus/