
Schoolstorming segnala una riflessione di Jared Diamond sull’educazione nelle società tradizionali, nella quale evidenzia la capacità delle comunità di cacciatori-raccoglitori di sviluppare nei loro giovani “sicurezza emotiva, […] fiducia in sé, […] curiosità e autonomia […] e un precoce sviluppo delle competenze sociali, non soltanto quando sono ormai adulti, ma già da bambini. Queste sono qualità che la maggior parte di noi ammira, qualità che vorremmo vedere nei nostri stessi figli, mentre di fatto noi scoraggiamo lo sviluppo di queste qualità suddividendo i bambini per età, dando loro voti, dicendo loro continuamente che cosa devono fare“. Qui il testo di Educazione selvaggia.
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Posted on venerdì, 21 Dicembre, 2012 at 10:21 in Pedagogia | RSS feed
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21 Dicembre 2012 at 11:08
Molto interessante. Grazie.
Mi sembra che quest post faccia il paio con una recente notizia scientifica:
http://www.repubblica.it/scienze/2012/11/25/news/stupidi_intelligenti-47040690/
21 Dicembre 2012 at 12:57
E’ interessante, si. Un tabu per la società moderna dai tempi di Rousseau. Sulle tesi di questi biologi e genetist sono, come sai, abbastanza critica: 1. l’intelligenza sarebbe nient’altro che la capacità di risolvere problemi, l’uomo intelligente un sopravvissuto alla selezione del più adatto; 2. l’intelligenza è determinata geneticamente, gli individui la trasmettono alla prole via DNA. Non mi convince neanche un po’.
21 Dicembre 2012 at 12:54
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
21 Dicembre 2012 at 15:52
Cara Gabriella,
a volte anche tra i sacerdoti cristiani sono nati dal letame e non dai diamanti, i fiori.
Un abbraccio.
Lettera a una professoressa, libro del 1967 scritto da alcuni ragazzi della scuola di Barbiana, sotto la supervisione di Don Lorenzo Milani.
http://it.wikiquote.org/wiki/Lettera_a_una_professoressa
21 Dicembre 2012 at 17:06
eh si, più che fiori, direi alberi secolari 🙂
21 Dicembre 2012 at 18:02
Mi piace pensare che la scuola possa in un prossimo futuro
formare il numero più alto possibile di giovani a questo livello.
Si può condividere o non condividere filosoficamente la sua ricerca,
io men che meno, per gli strumenti esigui che padronrggio ma, la
chiarezza e la serietà con la quale affronta la filosofia di Marx,
distinguendola dal marxismo, restituendola qundi alla sua originaria
carica innovatrice e dirompente, mi affascina non poco.
Credo che solo i giovani, come in ogni epoca di radicali trasformazioni
è accaduto, ci possono salvare, se vogliono assumersi questo oneroso
e gratificante compito. Noi, non più giovanissimi anagraficamente,
daremo una mano con la nostra giovinezza di spirito.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-CHlnidzQOg
21 Dicembre 2012 at 21:37
Avevo visto altri interventi di Fusaro, non questo, direi sacrosanto.