Franco Mattarella, Valutare la credibilità dei Siti Web

by gabriella

Un’utile ricognizione del tema dell’attendibilità delle informazioni web con interessanti strumenti per definirla concretamente. Tratto da Pensierocritico.eu.

Web

Una ricerca condotta dalla ricercatrice Gitte Landgaard ha dimostrato che un gruppo di volontari, sottoposti alla visualizzazione flash di un centinaio di website, ha maturato un’opinione inconscia (positiva o negativa) su ognuno di essi,  in un tempo di circa 50 millesimi di secondo.

A supporto delle sue ricerche la Landgaard cita i risultati di alcuni studi neurofisiologici (Damasio 2000, LeDoux 1992, Ekman 1992), che hanno evidenziato come, in presenza di uno stimolo visivo il sistema limbico (cioè il nostro cervello emotivo), viene interessato prima che questo stimolo possa essere interpretato dalla neocorteccia (il nostro sistema cognitivo).

Quando una persona guarda la pagina di un website, il suo sguardo impiega alcune decine di secondi prima che egli possa maturare un’opinione conscia del suo interesse per quella pagina.

In un tempo molto più breve, la stessa persona ha però maturato un’opinione inconscia del suo gradimento estetico, indipendente dalla qualità e usabilità di quel website.

Per approfondire andare alla pagina fisiologia della visione.

 

Come valutiamo la credibilità dei siti web?

Per valutare la credibilità di un sito web dobbiamo porci almeno cinque domande: chi ha scritto i contenuti, qual è lo scopo che si prefigge, qual è la qualità di ciò che ha scritto, quando li ha scritti e in quale ambito internet. Si tratta delle cinque W  (Who, What, Why, When and Where) che il giornalismo anglosassone derivò dai retori dell’antichità e in particolare da Marco Tullio Cicerone (De Inventione). Quel modello, a partire dagli anni ’40 del Novecento, venne inoltre ripreso dalla teoria delle comunicazioni di massa denominata “modello di Lasswell“. Per saperne di più sulle teorie che sostengono questa applicazione andate alla pagina Credibilità online.

Dato che la credibilità dipende sia dalla fonte emittente che dal soggetto che deve valutarla questa può essere l’occasione per analizzare lo stile cognitivo personale, infatti è noto che lo stesso sito web verrà ritenuto credibile da certi riceventi ma non da altri.

 

Analisi Sistematica

Un’analisi completa della credibilità di un website può essere fatta con la checklist mostrata parzialmente sotto e scaricabile qui:

Analisi Flash

Se non si ha molto tempo si consiglia una prima analisi rispondendo a queste cinque domande:

Chi
: È specificato il responsabile dei contenuti del sito? (escluso il webmaster tranne che non sia anche l’autore)
Perché
: È specificato lo scopo che il sito si prefigge? (ad esempio: vendere, informare, educare, ecc.)
Cosa
: I contenuti del sito indicano fonti e riferimenti bibliografici rintracciabili (autori, documenti, libri, website, ecc.)?
Quando
: Se l’aggiornamento è importante per lo scopo del sito, l’ultima data di aggiornamento dichiarata è nell’anno in corso?
Come
: Il sito è strutturato in modo da facilitare la navigazione: ha un motore di ricerca e una sitemap?

Quattro tipi di credibilità secondo BJ Fogg

I vari aspetti della credibilità secondo BJ Fogg

Lo psicologo BJ Fogg ha categorizzato la credibilità che l’utente ricava dall’analisi di un sito web in quattro tipologie:

  1. Credibilità superficiale (surface): La prima valutazione di credibilità, sia che si tratti di un website che di una persona, è quella superficiale che si fonda sulla forma e qualità estetica che l’utente deriva dall’aspetto di un sito web o da un documento, dispositivo, persona, ecc
  2. Credibilità stimata (reputed): la seconda valutazione di credibilità che si attua è quella “stimata”, che si fonda sui riconoscimenti e le segnalazioni che quel website, dispositivo, documento, ecc, ha già ricevuto da altri soggetti
  3. Credibilità esperita (earned): la terza valutazione di credibilità è quella “guadagnata” e si riferisce all’esperienza che l’utente ha avuto nella sua relazione con il website, dispositivo, documento, persona, ecc.
  4. Credibilità presunta (presumed): quando non si ha alcuna informazione e non si è avuta alcuna esperienza con un website, persona, documento, ecc si valuta la “credibilità presunta” che si fonda sulle conoscenze pregresse o sui pregiudizi/stereotipi già posseduti dall’utente
Processo in 5 fasi per valutare la credibilità dei Siti Web
Analisi di legittimità: individua il responsabile dei contenuti di un sito e la sua credibilità riguardo ai temi proposti Analisi di finalità: valuta la finalità che il sito si propone (vendere, informare, convincere, ecc.) Analisi dei contenuti: valuta la qualità, verificabilità, usabilità, e obiettività dei contenuti di un sito Analisi di aggiornamento: valuta la durata di pubblicazione e la frequenza di aggiornamento di un sito Analisi dominio internet: valuta il dominio di primo livello di un sito e la tipologia dei siti che lo linkano

          Chi?                Perché?                 Cosa?             Quando?              Dove?

 confronto

Confronto Siti Web

Un modo per esprimere graficamente la credibilità di diversi siti web, e compararne il giudizio che se ne dà, è quello di costruire una mappa a quattro quadranti.

La mappa ha nell’asse delle ordinate l’autorevolezza delle fonti (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Chi e Perchè), e nell’asse delle ascisse la qualità dell’informazione (il cui giudizio viene tratto dalle risposte alle domande Cosa, Quando e Dove).
Per saperne di più sulla costruzione di una mappa della credibilità andate alla pagina Mappa Credibilità Siti Web.

Se nel corso della navigazione incontriamo un sito di nostro interesse, una valutazione flash può essere fatta rapidamente impiegando i criteri esposti nel box grigio, riservando l’analisi sistematica (che richiede la compilazione della checklist) a un momento successivo.

 

 

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