Lin Hai 林海. Lo Chia-Luen, Il punto di vista confuciano sull’integrazione oriente-occidente

by gabriella

In questi giorni ho ripreso in mano un vecchio libro di storia della filosofia orientale. Rileggendolo, ho sostato con sorpresa sulle parole con cui il prof. Lo Chia-Luen aveva concluso il capitolo dedicato al pensiero cinese, parole spiazzanti per chi è abituato a pensare in termini di identità e omologazione. Con finale confuciano.

Le componenti e le manifestazioni del pensiero che abbiamo ricordato costituiscono la materia di cui è sostanziata la civiltà cinese. Esse hanno meriti e demeriti, comportano vantaggi e svantaggi, produssero fortune e sventure, risultati ambiti e conseguenze spiacevoli.

Ma quel che più importa è che noi ci troviamo in una nuova èra di contatti, impulsi e integrazioni culturali. L’oriente non è più a oriente e l’occidente a occidente, poiché la diminuzione delle distanze e le sempre più ingegnose invenzioni per trasmettere il pensiero e diffondere le idee costringono continuamente i due titanici gemelli ad incontrarsi ad ogni momento.

La nascita di una nuova civiltà, forse di una civiltà mondiale, è già annunciata. Nulla dell’antico può conservare la sua antica forma o sostanza, perché è antico, e nulla del nuovo può sorgere e permanere scacciando completamente il passato, in quanto tale passato permane e continua a vivere in coloro che lo hanno ereditato.

Il che fa parte del grande schema dell’evoluzione, che significa semplicemente mutamento e non implica mai progresso. Il progresso presuppone uno scopo, un ideale posto davanti o dietro di noi. Nel gigantesco processo di formazione di una nuova cultura, è essenziale che gli intellettuali di tutto il mondo conservino un’ampia visione della vita e alti ideali. Solo così potranno essere accomunati alla nobile missione di accelerare l’evoluzione culturale verso la perfezione del genere umano.

Lo Chia-Luen, Caratteristiche generali del pensiero cinese, in Storia della filosofia orientale, a cura di Sarvepalli Radhakrishnan, Milano, Feltrinelli, 1962, pp. 702-703.

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No Comments to “Lin Hai 林海. Lo Chia-Luen, Il punto di vista confuciano sull’integrazione oriente-occidente”

  1. ho trovato il tuo blog fra i commenti da bortocal e devo dire che è ricchissimo si spunti interessanti.
    questo sul pensiero cinese mi incuriosisce molto e andrò a cercarmelo (ora sono alle prese con Sun Tzu…) soprattutto perchè la diatriba fra “diritti umani” ed “asian values” è un oggetto di discussione fondamentale in materia di diritto internazionale e di interazione fra culture (come la definisce Gustavo Zagrebelsky)

    • il pensiero cinese è universalistico e profondo, nel caso di Lo Chia-Luen siamo di fronte a un confuciano che crede nella perfettibilità della natura umana e nella naturale fratellanza degli uomini (come decine di filosofi e poeti nostrani), sarà per questo che il discorso sugli asian values non mi ha mai convinto.

      • gli asian values riflettono solo parzialmente una visione del mondo “orientale” (ma che, a mio avviso, è stata per lungo tempo comune anche all`occidente) mentre in parte sono stati un ottimo strumento di giustificazione di certe scelte politiche autocratiche.
        non a caso, hanno retto fino alla crisi economica….

        non colgo però il collegamento fra la perfettibilità e la critica degli asian values. anzi, mi pare che i due possano perfettamente andare di pari passo. ma ammetto la mia ignoranza in materia!!

    • A proposito di diritti umani .. chissà se hai letto Benevenuti nel deserto del reale (Zizek)?

      • a dire il vero no, anche se lo avevo sfogliato in libreria: dal commento non mi pareva direttamente centrato sul tema dei diritti umani… di Zizek ho letto solo “contro i diritti umani” e ho in libreria “Trotzkji”.
        lo consigli?

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