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La ricerca ha evidenziato che, rispetto ai maschi, le bambine hanno maggiori possibilità di non essere iscritte a scuola o di abbandonare gli studi per diverse ragioni. Per molte di loro il punto di non ritorno è rappresentato dal raggiungimento della pubertà che le conduce, spesso inevitabilmente, a matrimoni e gravidanze precoci, violenze e abusi sessuali. Inoltre i matrimoni precoci le espongono al rischio di contrarre malattie come l’HIV e di avere gravidanze precoci, principale causa di morte per le ragazzine tra i 15 e i 19 anni (ogni 60 secondi una ragazza muore partorendo). Una su 4 ha subito violenze psicologiche e sessuali prima dei 18 anni, anche a scuola.
«In molte comunità le bambine non godono delle stesse opportunità dei bambini e subiscono discriminazioni anche per quanto riguarda l’accesso al cibo e alle cure mediche – spiega Tiziana Fattori, direttore nazionale di Plan Italia – l’istruzione è il vero tasto dolente. La mancata scolarizzazione ha un duplice effetto, rende le bambine socialmente più vulnerabili e le priva della possibilità di sottrarsi al cerchio della povertà». Con i programmi di scolarizzazione e partecipazione, Plan ha raggiunto oltre 41 milioni di bambine, aiutato la ricostruzione di 2.152 scuole e formato 72.538 insegnanti.
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