Posts tagged ‘diseguaglianza economica’

16 Gennaio, 2017

La diseguaglianza economica

by gabriella

Alcuni articoli sulle ragioni della diseguaglianza e sull’aumento vertiginoso della concentrazione di ricchezza (e conseguente aumento della povertà) dal 2007 ad oggi. Apre la raccolta Wealth inequality in America, un’illuminante infografica che mostra la difficoltà del pubblico a percepire l’entità della diseguaglianza economica. A seguire un articolo sull’Indice di Gini, uno strumento statistico di misurazione della diseguaglianza.

In coda, una cronaca dell’impoverimento mondiale, realizzata con contributi tratti da quotidiani, rapporti Istat e Oxfam e trasmissioni televisive, organizzati in ordine cronologico: 2009 2013 2014 – 2015 – 2016 – 2017 . Il Corriere del 28 aprile 2017, La concentrazione della ricchezza? Oggi come il Medioevo.

 

Wealth Inequality in America

Un video TDC evidenzia l’enorme distanza tra la differenza di ricchezza reale e quella percepita dagli americani, mostrando come l’opinione pubblica abbia difficoltà a rappresentarsi l’ampiezza della diseguaglianza economica e, conseguentemente, a valutare l’equità delle politiche di distribuzione della ricchezza (fiscalità generale, servizi sociali, ecc.).

https://scuola2030.indire.it/

http://asvis.it/goal10

 

L’indice di Gini

Il coefficiente di Gini, introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini[1], è una misura della diseguaglianza di una distribuzione. È spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza [nell’immagine, la rappresentazione delle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza di tutti i paesi del mondo nel 2009].

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16 Giugno, 2014

Thomas Piketty, Le capital au XXIe siècle

by gabriella

thomas_pikettyIl saggio di Thomas Piketty, Le capital au XXIe siècle, è diventato un caso editoriale negli Stati Uniti, dove gli economisti meno allineati con l’ortodossia liberale (Krugman, Stiglitz) lo hanno acclamato come testo chiave per comprendere le tendenze strutturali del sistema capitalistico in riferimento all’equità distributiva. La tesi di Piketty è che in un sistema di mercato, la rendita – il reddito da capitale – è maggiore dell’aumento della produttività e del reddito da lavoro (r > g), così che le diseguaglianze economiche non possono che aumentare, soprattutto nei periodi di bassa crescita. Non a caso, uno dei riferimenti iniziali dell’introduzione è Balzac e quel XIX secolo degli ereditieri e delle grandi fortune che Piketty indica come il modello più verosimile del XXI.

La lunga introduzione (accessibile gratuitamente in rete nell’originale francese e incollata sotto) parte dal confronto storico tra le prognosi, parimenti infauste, di Malthus, Ricardo e Marx per i quali le diseguaglianze economiche sono destinate ad impennarsi, rispettivamente, per effetto della sovrappolazione e della scarsità di risorse alimentari, della concentrazione della proprietà fondiaria e della tendenza capitalistica all’accumulazione infinita. Questi autori basavano le loro analisi sul principio di scarsità, incapaci di immaginare, osserva Piketty, come l’aumento della produttività e la spinta delle rivoluzioni tecnologiche avrebbero di lì a poco contrastato la tendenza all’accrescimento delle diseguaglianze, facendo lievitare la ricchezza disponibile e rendendo possibile una maggiore perequazione.

Gli shock economici legati ai due conflitti mondiali e alla ricostruzione posero le condizioni per l’inversione del paradigma apocalittico e per la sua sostituzione con la curva di Kuznets, la quale suggerisce che le diseguaglianze economiche sono destinate ad accrescersi solo nella prima fase dello sviluppo industriale, per attenuarsi fisiologicamente in quelle successive. Nasce con la conferenza di Detroit (1953) e la cattiva divulgazione delle tesi di Kuznets il mito del capitalismo del benessere diffuso e della distribuzione equa della ricchezza in base al merito e al talento quale principio immanente dell’economia di mercato. Si trattava piuttosto, argomenta Piketty, di situazioni determinate da scelte politiche ed eventi irripetibili, la cui inesistenza determina oggi il ritorno ai normali squilibri ottocenteschi. Non per niente il libro si apre con le tragiche rivendicazioni salariali a monte dello sciopero di Marikana in cui trentadue minatori furono uccisi dalla polizia di Johannesburg nel 2012, non diversamente dagli operai di piazza Haymarket del 1° maggio 1886.

 Les distinctions sociales ne peuvent être
fondées que sur l’utilité commune.

Article premier, Déclaration des droits de l’homme
et du citoyen, 1789.

Marikana, 2012

Marikana, 2012

Chicago, Haymarket 1886

Chicago, Haymarket 1886

La répartition des richesses est l’une des questions les plus vives et les plus débattues aujourd’hui. Mais que sait-on vraiment de son évolution sur le long terme ? La dynamique de l’accumulation du capital privé conduit- elle inévitablement à une concentration toujours plus forte de la richesse et du pouvoir entre quelques mains, comme l’a cru Marx au xixe siècle ?

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