Quello del popolo «è più onesto fine che quello de’ grandi, volendo questi opprimere, e quello non essere oppresso».
Niccolò Machiavelli, Il Principe
Potere come forza, potere come consenso
Da un punto di vista sociologico, il potere non è una cosa, ma una relazione tra individui. Max Weber lo definisce come la capacità di ottenere obbedienza:
Il potere – infatti – è la possibilità che un individuo, agendo nell’ambito di una relazione sociale, faccia valere la propria volontà anche di fronte a un’opposizione [M. Weber, Economia e società].
A questa visione del potere come forza, cioè come capacità di ottenere un determinato comportamento anche contro la volontà degli individui, si aggiunge quella del potere come consenso, cioè come abilità (autorità) di suscitare obbedienza nelle persone. Si tratta di una distinzione già anticipata da Machiavelli quando, nel Principe, si riferisce alle qualità del leone e delle volpe, metafore della forza e della persuasione.
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