Il potere

by gabriella

leviathanQuello del popolo «è più onesto fine che quello de’ grandi, volendo questi opprimere, e quello non essere oppresso».

Niccolò Machiavelli, Il Principe

Potere come forza, potere come consenso

Da un punto di vista sociologico, il potere non è una cosa, ma una relazione tra individui. Max Weber lo definisce come la capacità di ottenere obbedienza:

Il potere – infatti – è la possibilità che un individuo, agendo nell’ambito di una relazione sociale, faccia valere la propria volontà anche di fronte a un’opposizione [M. Weber, Economia e società].

A questa visione del potere come forza, cioè come capacità di ottenere un determinato comportamento anche contro la volontà degli individui, si aggiunge quella del potere come consenso, cioè come abilità (autorità) di suscitare consensoobbedienza nelle persone. Si tratta di una distinzione già anticipata da Machiavelli quando, nel Principe, si riferisce alle qualità del leone e delle volpe, metafore della forza e della persuasione.

Potere come governo, potere come controllo

Un punto di vista comprensivo di entrambe le definizioni è quello espresso da Michel Foucault nell’articolo del 1990, Qu’est-ce que la critique? in cui il filosofo traccia la storia della critica, intesa come l’arte di non essere eccessivamente governati, cioè di mantenersi liberi dal comando sia nella forma dell’imposizione di una volontà, sia del governo delle coscienze.

Foucault mostra come il governare gli altri o l’essere governati non siano un’evidenza naturale, fatti normali che accompagnano per necessità antropologica la comunità degli uomini, sono piuttosto eventi profondi della storia che vanno riportati in superficie per mostrare il momento in cui sono comparsi e la possibilità del loro superamento.Michel Foucault

Il governo é il prodotto di un agire che coinvolge diverse zone della vita individuale e collettiva senza che si possa indicare un’immutabile essenza o un centro unico di irradiazione del potere. Per questo é un’arte pratica, una tecnica, che si rivela solo nelle prestazioni che offre. Per lo stesso motivo non si decifra in astratto, ma solo nel campo in cui si applica: la sua identità é multipla e situata.

Con una simile struttura, il governo é una pratica versatile in grado di illuminare una ricca gamma di situazioni: dalle relazioni circoscritte come quelle tra padre e famiglia, tra maestro e discepolo, tra sacerdote e fedele, tra medico e malato, tra sorvegliante e recluso, tra il soggetto e la propria anima, fino a quella più ampia e inclusiva che riguarda il governo di un territorio e di una popolazione.

— continua —

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