Archive for ‘Filosofia’

30 Giugno, 2011

Blade Runner, Time to Die, Tears in rain

by gabriella

Il monologo finale del replicante Roy, nella memorabile interpretazione di Rutger Hauer e nel doppiaggio, non meno straordinario di Sandro Iovino.

I dialoghi più significativi tratti da wikiquote:

Moriremo… noi siamo stupidi. (Pris)

Io penso, Sebastian, pertanto sono. (Pris)

La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo. E tu hai sempre bruciato la tua candela da due parti, Roy. (Tyrell)

Ho fatto… delle cose discutibili. […] Cose per cui il Dio della biomeccanica non ti farebbe entrare in paradiso. (Roy)

Bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavo. (Roy)

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. (Roy, prima di morire)

 

I’ve seen things you people wouldn’t believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhauser gate. All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die

Io non so perché mi salvò la vita, forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata… Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo? Dove vado? Quanto mi resta ancora? Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire. (Deckard)

2 Giugno, 2011

Note storiche sull’idea di uguaglianza

by gabriella

MireilleMathieu, La Marseillaise

La prima formulazione del principio d’uguaglianza, ispirata dall’Illuminismo francese, è contenuta nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti (4 luglio 1776), dove si legge che

«tutti gli uomini sono creati uguali tra loro e sono dotati dal loro creatore di alcuni inalienabili diritti tra cui la vita, la libertà e la ricerca della felicità».

La formulazione giuridica matura è comunque della Rivoluzione francese (1789) che, in virtù del principio di eguaglianza, abolisce i privilegi dell’ancien régime. La prima Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, versione francese del 1789, comincia così: Les hommes naissent et demeurent libres et égaux en droits,

“Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti”.

Sebbene quello dell’uguaglianza fosse il diritto fondatore della società uscita dalla Rivoluzione francese – libertà ed eguaglianza sono inscindibili – nell’anno finale della Rivoluzione (1793), Jacques Roux (le curé rouge) aveva denunciato la mancata realizzazione del principio d’eguaglianza:

«La libertà non è che un vano fantasma quando una classe di uomini può affamarne un’altra impunemente. L’uguaglianza, non è che un fantasma, quando il ricco, attraverso gli accaparramenti, esercita il diritto di vita e di morte sui suoi simili.

La Repubblica non è che un vano fantasma quando la contro-rivoluzione opera di giorno in giorno attraverso il prezzo delle derrate alimentari che ¾ dei cittadini non possono pagare senza lacrime”.

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28 Maggio, 2011

Girolamo De Michele, Foster Wallace come antidoto al citatismo (l’analfabetismo degli adolescenti, la lingua dei giovani)

by gabriella

Foster Wallace, Considera l'aragostaIl genio di Foster Wallace come lacerazione del velo di Maja su una molteplicità di cose, come l’apprendimento degli adolescenti, l’uso dei dialetti, l’inutilità di certi critici, la libertà, l’alienazione..

La libertà è ciò che facciamo con ciò che ci è stato fatto

Jean Paul Sartre

Mentre sgranocchia biscotti Chips Ahoy! e fissa intensamente un evento dell’Associazione golf professionale alla televisione, ad esempio, l’adolescente che fuma viene colpito dalla spaventosa possibilità che, per es., quello che vede come il colore verde e quello che altre persone chiamano “il colore verde” forse in realtà non sono affatto le stesse esperienze di colore: che tanto lui quanto un’altra persona chiamino verde i prati dei campi da golf e il segnale di via libera di un semaforo sembra garantire solo che c’è una costanza analoga nella loro esperienza del colore dei campi da golf e luci del via libera, ma non che l’autentica qualità soggettiva di quelle esperienze di colore sia la medesima; […] finché l’intero ragionamento diventa così complesso e sfiancante che l’a.f.d.e. finisce per accasciarsi, ricoperto di briciole e paralizzato, sulla poltrona [1].

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