
Lewis Allen Reed era nato a Freeport, Long Island, il 2 Marzo 1942 in una famiglia ebrea. Da ragazzino si appassionò alla musica e al rock’n’roll, con grande inquietudine dei genitori che non capivano la sua passione per la «musica del diavolo» e il suo atteggiamento ribelle. Il fatto che Lewis parlasse apertamente di omosessualità, assumesse atteggiamenti effeminati e si laccasse le unghie era per loro ragione di vergogna e di grande preoccupazione. Decisero quindi di rivolgersi ad un centro psichiatrico per farlo curare.
Il giovane Lewis accettò la volontà dei genitori, senza sapere che la terapia più praticata dalla psichiatria dell’epoca era l’elettroshock. Per due settimane venne sottoposto a scariche elettriche intensive che, come lui ha più volte ricordato, gli facevano perdere completamente senso dell’orientamento e memoria. Per parecchi mesi, Lewis non sarà neanche più in grado di leggere perché non in grado di ricordare cosa avesse letto poche pagine prima. Il trattamento dell’elettroshock cambierà profondamente il musicista che non solo non “guarirà”, come speravano i suoi genitori, ma anzi esaspererà i suoi comportamenti. Soprattutto, guasterà per sempre il già complicato rapporto con i genitori, tipica famiglia borghese degli anni ’50 carica di pregiudizi e convenzioni puritane, verso i quali, da questo momento, proverà sentimenti di profonda ostilità.
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28 Ottobre 2013 at 15:55
Che l’elettroshock sia stata la terapia psichiatrica principe per tanti anni è uno degli scandali del ‘900…
28 Ottobre 2013 at 16:04
Concordo. Saresti sconvolto se ti dicessi che, dopo la condanna dei trattamenti sanitari inumani degli anni 60 (Basaglia) oggi assistiamo a un grande ritorno?
http://www.youtube.com/watch?v=AYHFhBZ3ftI
29 Ottobre 2013 at 12:47
mi preoccupa non poco…
dopo il ritorno delle teorie lombrosiane, ora anche il ritorno dell’elettroshock… a quando la lobotomia?
1 Novembre 2013 at 10:58
temo assai presto, se non ricominciamo a criticare l’accademia.
30 Ottobre 2013 at 20:13
Cosa rendeva unico, o comunque unico tra gli unici, il Signor Lou Reed?
Il suo rifiuto dell’essere una Star, il rifuito dello Starsistem, il rifiuto dei Luoghicomuni, il dolore e la sofferenza vissuto in prima persona, la consapevolezza degli altri, la consapevolezza degli ultimi che ultimi non sono, in definitiva la sua Autenticità.
E anche se Noi non facciamo giri nelle zone selvaggie sentiamo sempre quel cori di ragazze di colore che fanno do doo do doo.
Nella storia della musica pop Lou Reed resterà al contrario di tanti altri ridicoli personaggi.
Non avremo quasi mai giornate perfette, ma le sue canzoni nutriranno il nostro sentire. Grazie Signor Lou Reed.
30 Ottobre 2013 at 22:33
era unico davvero per una quantità di ragioni .. mi associo alla riconoscenza.