Posts tagged ‘competenze alfabetiche’

7 Luglio, 2016

Povertà educativa e dispersione scolastica

by gabriella

adolescentiDal rapporto di Save The Children sui bambini italiani, presentano nel maggio 2016, emerge la «povertà educativa» del nostro paese: il 20% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima di competenza in lettura e il 25% quella in matematica.

In Italia il 48% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro, se non quelli scolastici, nell’anno precedente. Il 69% non ha visitato un sito archeologico; il 55% non ha mai messo piede in un museo. E il 46% – in pratica uno su due – non ha svolto alcuna attività sportiva. È il preoccupante quadro che emerge dal Rapporto di Save the Children «Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?»´, presentato oggi a Roma in occasione della conferenza di rilancio della campagna Illuminiamo il Futuro. 

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17 Luglio, 2012

Pier Cesare Rivoltella, La mente, l’occhio, il cuore. Jaime D’Alessandro, Il problema non è il device, ma il metodo

by gabriella

Una riflessione di Rivoltella su didattica e nuove tecnologie dallo slogan quasi zen. Il file audio contenente l’intera relazione è disponibile qui. In coda una breve nota di D’Alessandro ci rammenta che se le tecnologie non sostengono l’accantonamento della didattica frontale è meglio lasciarle a casa.

1. La mente

Il profilo cognitivo (il brainframe, per dirla con de Kerckhove) che le nuove tecnologie contribuiscono a costruire è quello di:
una mente incarnata (embodied cognition): il primato della dimensione tattile (nelle interfaccia) e l’esternalizzazione della scena cognitiva sugli schermi concorre a definire il lavoro cognitivo come lavoro sugli oggetti;
una mente distribuita: la policronia (cioè la possibilità di vivere più tempi nello stesso tempo) e un ordine dell’attenzione periferico (perché impegnato a non perdere d’occhio nessuno dei frame aperti sulla propria scrivania) eleggono la velocità a propria cifra distintiva. Ne consegue che il pensiero abilitato dalle tecnologie è un pensiero breve;
una mente multiliteracy. Le nuove tecnologie chiedono al soggetto la competenza di saper usare linguaggi diversi, propri dei singoli sistemi espressivi, e formati mediali diversi. Il risultato è quello che Jenkins chiama navigazione transmediale e che si traduce in un’estensione delle competenze alfabetiche (secondo l’indicazione del New London Group).

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