Posts tagged ‘habeas corpus’

24 Ottobre, 2024

Hegel

by gabriella
Georg Wilhelm Hegel

Georg Wilhelm Hegel (1770 – 1831)

La filosofia di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 1770 – Berlino, 1831) nasce dall’aspirazione, condivisa con il movimento romantico, di veder conciliate le contraddizioni tra soggetto e oggetto, sentimento e ragione, individuo e società, finito e infinito, umano e divino, termini che la cultura moderna e illuministica aveva invece contrapposto.

Hegel accusa i filosofi moderni e, particolarmente Kant, di restare ancorati alle rigidità dell’intelletto (definirà seccamente il modo di pensare moderno, o kantiano, frutto di un «intelletto tabellesco» Pref. Fenom., pp. 40-41) e mantenere la loro riflessione sul livello astratto della distinzione uomo/natura – per quanto riguarda il piano conoscitivo – e dell’opposizione di essere/dover essere su quello etico, senza cogliere il nesso razionale e necessario che lega i singoli aspetti della realtà.

Hegel sarà infatti il sistematore di quella linea di pensiero che, a partire da Fichte, rifiuta la concezione dogmatica dell’essere, inteso come realtà oggettiva e indipendente dal soggetto e la riconduce all’attività creativa dello spirito.

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22 Marzo, 2018

Guantanamo. Un dibattito

by gabriella

In preparazione dell’incontro-dibattito con l’insegnante e delegata ai servizi culturali del municipio di Caimanera Adriana Silvente e la sua collega Ofelia Garcia, abbiamo dedicato una settimana di studio alla reclusione senza diritto e senza diritti dei prigionieri di Guantanamo, attraverso un libro e un film: Prigionieri di Guantanamo dell’avvocato dei diritti umani Michael Ratner e della giornalista Ellen Ray [Guantànamo. What the World Schould Know, 2004; trad. it. Nuovi mondi media, 2005] e Camp X Ray.

Dopo aver visto Camp X Ray, la 5E ha così affrontato i temi della violazione dei diritti umani, della tortura, della legalità [americana e internazionale] e della legittimità calpestate, nel «buco nero giuridico» edificato dagli USA dopo 9 11.

 

Il film

Camp X Ray è il nome di uno dei tre campi di detenzione della base extraterritoriale [base militare situata fuori del suolo statunitense] di Guantanamo. È qui che si svolge l’incontro tra la soldatessa americana Amy Cole e «il detenuto 4.7.1», un tunisino emigrato in Germania catturato in un luogo imprecisato in un’azione di extraordinary rendition – cioè di cattura illegale, o rapimento, di un sospettato di terrorismo da parte dei servizi di intelligence.

La storia ruota intorno al graduale cambiamento del punto di vista della soldatessa sul prigioniero durante la permanenza nel campo, nella quale alla sistematica violazione della dignità dei detenuti fa eco la desolata esistenza delle guardie, specialmente se donne, in un ambiente sessista e prevaricatore.

In un anno di lavoro Amy – che il prigioniero chiama Blondie in mancanza dell’adesivo con il nome che le guardie devono rimuovere dalla divisa entrando nel campo – apprende che la difesa della libertà che giura ogni mattina all’alzabandiera ha contenuti diversi da quelli immaginati, che i «detenuti» non sono trattati secondo giustizia e norme di regolamento ma esposti all’arbitrio di ordini brutali e che «4.7.1» è un uomo in cui sopravvivono intelligenza e talento artistico: la curiosità per il finale della saga di Harry Potter, il sudoku, il disegno.

Nel deserto relazionale in cui è immersa, la soldatessa accetta così uno scambio comunicativo con il detenuto che disabilita i dispositivi ideologici attivati dal campo, permettendo il reciproco riconoscimento e la nascita di un delicato rapporto di amicizia.

In questo percorso, il più anziano ed esperto Alì accompagna il doloroso apprendimento della ragazza che, dopo aver restituito al prigioniero un nome e dei diritti [denuncerà un superiore per averle comandato di assistere alla doccia del detenuto, accampando carenza di personale] e aver compreso la natura di Guantanamo, si congeda da lui con il dono del libro mancante alla biblioteca del campo.

 

Il campo di prigionia

Il campo di prigionia di Guantanamo è stato aperto l’11 gennaio 2002 sotto la presidenza Bush jr. per la detenzione di sospettati di terrorismo catturati in Afghanistan o Pakistan anche attraverso extraordinary rendition, ai quali l’amministrazione si riferiva come a «nemici combattenti» invece che prigionieri.

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