L’accesso alla conoscenza è contraddistinto da disuguaglianze sempre più gravi, ricorda Augé, e ciò riporta il mondo a un passato che credevamo tramontato: «se un giorno ci sarà una [altra, NDR.] rivoluzione sarà una rivoluzione dell’istruzione e dell’educazione alla libertà». Scrivere il futuro, Bologna, 14-17 giugno 2012.
La crisi attuale dovrebbe fornire l’occasione per riflettere in maniera schietta sulle cause, sulla portata e sulle conseguenze della crescente diseguaglianza nel mondo, mentre a sua volta, per riprendere l’espressione di Jean-François Lyotard, la “grande narrazione” liberale perde colpi.
Oggi la stragrande maggioranza degli economisti è d’accordo nel riconoscere che, se il divario di reddito tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo globalmente si è un poco ridotto, è considerevolmente aumentato quello tra i più ricchi dei ricchi e i più poveri dei poveri, sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri.
Da ciò l’apparizione e l’incremento di una grande povertà nei paesi ricchi e di una miseria assoluta nei paesi poveri.
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