Posts tagged ‘speculazione’

18 Dicembre, 2012

Felice Mometti, Sandy, dopo l’uragano, la speculazione

by gabriella

SandyGli abitanti di Rockaway, la zona di New York maggiormente colpita dall’uragano Sandy, hanno dovuto aspettare un mese prima di vedere apparire il sindaco Bloomberg. I venti km di distanza dal suo ufficio di Manhattan li ha percorsi in elicottero. All’arrivo ha trovato un «comitato» di accoglienza poco incline ad ascoltare discorsi di circostanza e la visita del primo cittadino è durata un’ora scarsa tra proteste e un po’ di insulti. Il ritorno è avvenuto via terra con una decina di macchine di scorta. A quaranta giorni dall’uragano, più di 60 mila abitanti di Rockaway, oltre ad avere le case distrutte o lesionate, non hanno ancora l’acqua e l’energia elettrica. Da settimane non si vedono più nemmeno i funzionari della Croce Rossa e della Fema, una specie di protezione civile. Nelle strade, tra le macerie, nei punti di distribuzione dei pasti e dei generi di prima necessità si vedono solo gli attivisti di Occupy Sandy.

Alla catastrofe naturale, e qui ci sarebbe molto da dire sulla sua «inevitabilità», si è aggiunta quella dei soccorsi gestiti dall’amministrazione pubblica e dagli enti preposti. A tal punto che si è anche assistito ad alcuni episodi a dir poco imbarazzanti. Una quindicina di giorni fa davanti alla chiesa episcopale di Brooklyn, che funziona come magazzino di smistamento degli aiuti di Occupy Sandy, sono arrivati alcuni automezzi pesanti con le insegne del Dipartimento di Polizia di New York. I presenti, memori della repressione di Occupy Wall Street e dello sgombero di Zuccotti Park, hanno allertato tutti i volontari e gli attivisti temendo l’ennesima operazione di polizia. Nulla di ciò. Un poliziotto scendendo dal primo camion ha comunicato che quelli erano gli aiuti raccolti tra gli agenti di polizia e che, dopo vari tentativi, non sapeva dove e a chi consegnarli per la distribuzione nei quartieri colpiti. I responsabili del gruppo di Occupy Sandy che si occupa della «formazione» dei nuovi volontari, che ogni giorno arrivano, sono stati contattati dai funzionari della Fema – l’agenzia governativa che dovrebbe avere tra i suoi compiti anche i pronto intervento in caso di disastri naturali – per verificare la loro disponibilità a organizzare brevi corsi intensivi di «preparazione a stabilire rapporti con le popolazioni colpite» rivolti al personale dell’agenzia. Gli automezzi della polizia sono stati scaricati, non senza discussioni tra i volontari sull’opportunità di farlo, e la richiesta della Fema è stata rispedita al mittente. Il 27 novembre scorso i residenti di Red Hook, un quartiere a basso reddito di Brooklyn allagato dall’uragano, esasperati dalla lentezza degli interventi per il ripristino dell’energia elettrica – a differenza della rapidità con cui sono avvenuti a Wall Street e dintorni – insieme a Occupy Sandy hanno portato un po’ di fango e macerie davanti alla sede della New York City Housing Authority, l’ente che dovrebbe gestire i programmi di edilizia residenziale pubblica.

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16 Ottobre, 2011

Ciò che Draghi non dice spiegato dai pastori: short selling, future e furore

by gabriella

In una delle interviste rilasciate dagli Occupy Wall Street, e riprese dal servizio di RaiNew24 di ieri, uno dei portavoce sosteneva che loro, cioè il 99% (“We are 99%”=se siamo ancora un paese democratico, questa volontà deve diventare legge), protestano contro l’avidità dell’1% che ha distrutto il capitalismo dei piccoli produttori per ingrassare la finanza speculativa di Wall Street.

Chiamato a commentare questa accusa (sempre riferito da RaiNews24) il governatore Mario Draghi (già Vice presidente e Managing Director di Goldman Sachs) ha osservato bonariamente che “i giovani hanno ragione”, per aggiungere poi che “hanno trovato nella finanza il capro espiatorio”.

Qualcosa non torna: “i giovani hanno ragione MA la finanza non è responsabile”, dunque si stanno sbagliando, gli Occupy Wall Street hanno scelto male il bersaglio, dovrebbero occupare ..  non so .. la White House … no, no, il problema è globale .. allora la sede del Republican Party .. no, per la stessa ragione .. ci sono, dovrebbero prendersela con Goldman Sachs, una delle sei banche più grandi del mondo, la cui gigantesca liquidità (quella in bilancio e quella “ombra”) e in grado di piombare su Wall Street e affondare un paese sovrano come la Grecia o l’Italia (cioè di vendere miliardi di titoli pubblici che non possiede – short selling – in un click e far salire di un punto gli interessi in 10 secondi, ponendo sulle spalle del contribuente greco e italiano miliardi di interessi mai spesi per strade, scuole, ospedali ..).

Ma non basta. Venerdi scorso i tg nazionali hanno dato la notizia che l’inflazione nell’ultimo trimestre è ormai al 3%. Bisogna chiedersi perchè. Certo, l’ultima finanziaria ha portato l’IVA al 21%, ma non ha ancora potuto produrre effetti così vasti. Stipendi e salari sono bloccati. Cosa fa crescere l’inflazione allora? Ho l’impressione che la causa si chiami “future“, cioè l’acquisto speculativo (vale a dire scommettendo sul rialzo del prezzo) di materie prime e beni di prima necessità.

Attraverso i future, gli edge fund (i fondi speculativi) acquistano grano, riso, petrolio per rivenderlo il giorno dopo, lucrando sull’aumento di prezzo causato proprio da questi enormi acquisti (vediamo così che Wall Street non “scommette” sul rialzo/ribasso, ma lo “produce”. Così, anche il lessico tecnico comincia a diventare fuorviante, perchè non descrive più ciò che accade realmente). La stessa partita di grano, lo stesso barile di petrolio sono perciò oggetto di una serie di vendite e acquisti che ne gonfiano il prezzo e generano così 2 fenomeni:

1. Le materie prime (leggi: cibo e carburante) diventano inaccessibili a consumatori e piccoli produttori;

2. L’inflazione cresce enormemente, anche se nessuno (salvo le banche) compra più.

In pratica, le banche “comprano” più volte tutto il cibo e il carburante disponibile e quando hanno finito di speculare sul loro prezzo lo lasciano “al mercato”, perchè la gente mangi e faccia il pieno per andare al lavoro.

In questo modo, nella parte del mondo ricca e sviluppata giovani e famiglie soffrono e si impoveriscono (con la crescita dell’inflazione e la stagnazione dei salari si riesce a comprare sempre meno), in quella povera, la fame dilaga perchè riso, grano e beni di prima necessità hanno prezzi superiori alla capacità di acquisto della maggior parte della gente.

La storia riferita sotto e ripresa da Repubblica, è un’ottima esemplificazione di questa dinamica: la pastorizia sarda non è competitiva, in passato ha avuto accesso a prestiti che non può rimborsare, le banche pignorano .. inizia così anche Furore, il romanzo in cui John Steinbeck racconta la tragedia dei Joad, una famiglia contadina schiacciata dai debiti nell’America della Grande Depressione, che lungo la strada per la California conosce l’inferno.

« E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia».

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