Traccia di un tema di scienze umane sulla modernizzazione con lo schema di svolgimento. Per ragioni didattiche, le domande a risposta aperta sono proposte in un’altra prova.
Il candidato, avvalendosi anche della lettura e dell’analisi dei documenti riportati, spieghi in cosa consiste la radicale trasformazione economica a cui si deve il cambiamento di tutti i rapporti sociali nella modernizzazione.
Analizzi, quindi, il seguente brano di André Gorz, spiegando in che modo questo cambiamento economico ha agito sul lavoro:
«La razionalizzazione del lavoro […] è stata una rivoluzione, una sovversione del modo di vita, dei valori, dei rapporti sociali e con la natura, l’invenzione nel pieno senso del termine, di qualcosa che non era mai esistito prima. L’attività produttiva si separava dal suo senso, dalle sue motivazioni e dal suo oggetto per diventare il semplice mezzo per guadagnare un salario. Essa cessava di far parte della vita per diventare il mezzo per guadagnarsi da vivere. Il tempo di lavoro e il tempo di vita si disgiungevano; il lavoro, i suoi attrezzi, i suoi prodotti assumevano una realtà separata da quella del lavoratore e dipendevano da decisioni estranee. La soddisfazione di “operare” in comune e il piacere di “fare” erano soppressi a vantaggio delle sole soddisfazioni che possono essere comprate dal denaro [André Gorz, Metamorfosi del lavoro, 1992, p. 31].
Svolgimento
La radicale trasformazione a cui allude il testo è il passaggio da un’economia tradizionale, di sussistenza, in cui gli individui lavorano per soddisfare i propri bisogni, a un’economia di produzione, in cui fine è la vendita e l’accumulazione di denaro.
Sotto, il passo della lezione in cui viene affrontato questo aspetto:
In questo contesto, il lavoro moderno ha comportato:
- sovvertimento del senso del lavoro: da componente della vita e per la vita è diventato asservimento della vita e lavoro per se stesso e per l’accumulazione
- sovvertimento del modo di vita: i rapporti della famiglia tradizionale, del vicinato, del villaggio vengono spazzati via con le loro gerarchie patriarcali (il lavoro dei bambini e delle donne vale quanto quello dell’uomo di cui non serve più la forza fisica, dunque l’uomo non è più sostegno e guida essenziale della famiglia), rapporti di aiuto reciproco di vicinato e di villaggio cedono il passo all’individualismo competitivo (i londinesi hanno dovuto sacrificare tanta loro umanità per compiere i miracoli di una nuova civiltà
- il sovvertimento del modo di vita tradizionale ha spazzato via anche i valori tradizionali: rispetto per il capofamiglia, rettitudine, amicizia, solidarietà
- sovvertimento del rapporto con la natura: alla natura si prende tutto ciò che può dare, coltivazione e allevamento intensivi, violenza, sfruttamento illimitato e insostenibile.
In questo modo:
- l’attività produttiva si separava dal suo senso (vedi sopra), dalle sue motivazioni (vedi sopra), dal suo oggetto (nell’economia tradizionale, di autoconsumo, si lavoro per produrre ciò che poi si consuma, in quella moderna, si lavora per vendere, per separarsi subito da ciò che si è realizzato), per diventare semplice mezzo per guadagnare: ancora, il lavoro tradizionale ha il suo senso nel’attività stessa, immediatamente utile a chi la svolge, quello moderno non ha più in sé il proprio fine, ma in qualcos’altro …
- il tempo di lavoro e di vita si separavano, il lavoro e i suoi attrezzi diventano realtà autonome rispetto al lavoratore, mosse da decisioni estranee a quelle del lavoratore
- l’appagamento per aver fatto qualcosa di utile e bello a fine giornata veniva a cadere, sostituito dal vantaggio di aver guadagnato un salario con cui acquistare cose utili.
Commenti recenti