Mentre aspettiamo la riapertura delle borse, sorta di giudizio divino del 21° secolo, possiamo tornare con la mente ai momenti felici in cui solo spregiudicati investitori o qualche incauto risparmiatore potevano temere il muggito di Wall Street. Allora la borsa crollava ancora per lo scoppio della bolla di turno, dotcom (2001), subprime (2008) e non per la vampirizzazione dei debiti sovrani:
“here comes another bubble, it’s the monster rally all around the valley”
La parodia dei Richter Scales ha ispirato ad altri creativi la voglia di spiegare ai mortali perchè l’economia finanziaria di mercato produce montagne di soldi mentre desertifica i dintorni di Wall Street: Wall Street Meltdown
18 Luglio 2011 at 10:49
Alle 10,00 il FTSE Mib perde oltre il 2%, mentro lo spread BTP-bund è salito a 325 (l’interesse sul BTP decennale è ora al 5,88%. L’altra sera ho letto il commento ad un articolo economico di un buontempone digitale: diceva semplicemente “homo homini derivans” ..
18 Luglio 2011 at 20:15
Alla chiusura, com’era prevedibile, Milano ha chiuso a meno 3,3 con lo spread sopra 330 punti. Si, era prevedibile, a meno di credere alla narrazione dell'”esame dei mercati” che avrebbero bocciato la manovra.
I cosiddetti mercati (termine generico da leggere qui come “fondi speculativi” e, forse, anche “attori istituzionali”) hanno progettato e preteso la manovra. Non avrebbero guadagnato tanto comprando e vendendo come se stessero facendo oculatamente la spesa: hanno venduto allo scoperto (short selling, cioè senza possedere titoli) per ricomprare al ribasso e incassare assicurazioni (CDs). Hanno ottenuto liquidità, cioè denaro, uscito dalle nostre tasche senza fare niente di utile, anzi danneggiando gravemente la gente che vive lavorando (ci racconteranno poi che le banche reinvestiranno questa enorme liquidità in attività produttive ..)