Posts tagged ‘genetica’

31 Agosto, 2018

Luigi Cavalli Sforza, Il razzismo non ha fondamento

by gabriella

Luigi Luca Cavalli Sforza (1922 – 2018)

Il 31 agosto 2018 è morto a 96 anni Luigi Cavalli Sforza, il genetista che aveva studiato le migrazioni umane e aveva dimostrato che esiste una sola razza umana.

Le nozioni di «razze superiori» e «razze inferiori» nascono nell’Ottocento con la pubblicazione del Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane (1853-55) di Joseph Arthur de Gobineau (1816-82). Il saggio stabiliva, infatti, l’ineguaglianza originaria delle razze, creando una tipologia fondata su criteri di gerarchizzazione ampiamente soggettivi come la «bellezza delle forme, forza fisica e intelligenza».

Non esistono oggi, almeno in ambito scientifico, sostenitori delle tesi di de Gobineau, perché gli studi di genetica umana hanno dimostrato che lo stesso concetto di razza, fondato su presunte differenze biologiche, è privo di senso. Nei brano seguente il genetista Luigi Cavalli Sforza (1922-2018) rintraccia le origini del razzismo in osser­vazioni di carattere culturale, smentendo la validità delle motivazioni biologiche [L. L. Cavalli Sforza, Introduzione alla genetica umana, trad. it. di A. Ramazzotti Cavalli Sforza, Milano, Mondadori, 1976, pp. 146-50 e 165-66].

Ugualmente Suman, in quello successivo, ne La mela di Newton che prende spunto dalle dichiarazioni preelettorali di politici e giornalisti.

È facile distinguere le tre razze umane principali: africana, caucasica e orientale. Grossolana­mente corrispondono alle razze nera, bianca e bruna; vi sono però molti gruppi di transizione e non è facile, ad esempio, decidere se classificare come africani o caucasici molti africani del nord [ . ..].

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18 Luglio, 2013

Telomerasi, l’enzima dell’immortalità

by gabriella

celluletumorali

La genetica del cancro ha un segreto in meno. Per la prima volta gli scienziati del Dna hanno mappato la telomerasi, il cosiddetto enzima dell’immortalità, la cui scoperta è stata premiata nel 2009 con il Nobel per la medicina. Lo studio è pubblicato su ‘Nature Genetics’ e porta la firma di Stig E. Bojesen dell’università di Copenhagen, ma il successo è frutto di un progetto internazionale che ha impegnato per quattro anni oltre mille ricercatori di tutto il mondo, con analisi su campioni di sangue prelevati da oltre 200 mila persone, e per il quale l’Ue ha messo sul piatto 55 milioni di corone danesi (oltre 7 milioni di euro). Poiché si ritiene che la capacità delle cellule del cancro di replicarsi all’infinito sia legata a varianti della telomerasi, gli autori confidano che i risultati ottenuti possano aiutare la lotta ai principali tumori umani.

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