Bulleggiare e filmare

by gabriella

disabile picchiatoLe pagine genovesi di Repubblica riferiscono di un nuovo caso di aggressione a un ragazzo disabile, filmata dai compagni via tablet. Il gruppo di tredicenni non capisce cosa sta facendo, così come il padre di uno di loro.

Il tablet, che la scuola affida agli alunni per studiare, è servito per riprendere la scena: un ragazzo, disabile mentale, aggredito da due studenti, finito a terra, che si contorce come un animale ferito ed indifeso. Il filmato sarebbe finito su YouTube o su altri social network, se una professoressa non fosse intervenuta energicamente, sequestrando iPad e smartphone. Una vicenda ritenuta grave dal preside della scuola media di Mele, la prima in Italia che dal 2011, attraverso una convenzione tra il Comune, la Regione e il Ministero dell’Istruzione, ad ogni inizio di anno scolastico concede in comodato d’uso a ciascun alunno il tablet come strumento di studio, in grado di “dialogare” con le lavagne digitali attraverso un software didattico.

Un episodio considerato di bullismo dal preside e dall’insegnante di sostegno (una ex professoressa di Educazione Fisica), tanto da avere segnalato i quattro allievi, tutti tredicenni, ai carabinieri della stazione di Voltri. Anche se i genitori del disabile non hanno presentato alcun esposto. La denuncia, dall’Arma è stata trasmessa al Tribunale dei Minori. Una “ragazzata” per il papà di uno degli studenti, un assistente tecnico che lavora in un altro istituto superiore. Che dice:

Anch’io opero dentro una scuola e la vicenda poteva essere risolta con una tirata d’orecchie o al massimo con un provvedimento disciplinare.

Così non è stato. Nessuna sospensione dalle lezioni. La vicenda si è svolta nel cortile e non dentro la scuola. Quel pomeriggio del 23 maggio scorso, per ragioni sconosciute, due studenti aggrediscono e spintonano il disabile, un diciottenne non più iscritto, ma rimasto legato alla scuola, che tutti i giorni aspetta nel cortile quelli che lui ritiene gli ex compagni, conosciuto da tutti gli 850 allievi dell’Istituto Comprensivo.

Adesso, quattro famiglie si ritrovano in un girone infernale, con i figli che devono seguire un corso di recupero  –  ripete M. P.  –  anche se il mio non ha partecipato all’aggressione, ma ha solamente assistito. Il Tribunale dei Minori non distingue gli aggressori da chi ha assistito alla scena”.

Per la professoressa che ha visto, due degli studenti avrebbero materialmente spintonato e picchiato il disabile, gli altri due erano tra quei tanti che con l’Ipad ed i telefonini hanno ripreso lo “spettacolo”.

La Procura della Repubblica ha sentito ragazzi, genitori, professori e preside, poi ha stabilito cosa fare. I giudici dei minori hanno deciso un percorso rieducativo per tutti e quattro, attraverso colloqui settimanali con assistenti sociali e psicologi. Fino al prossimo gennaio, anche se due dei quattro studenti sono passati alla scuola superiore. Una punizione che vuole essere esemplare: visto che siete bravi e solerti a riprendere le scene di violenza, invece che impedire che questa si sviluppi, vi “condanniamo” a produrre un video sul bullismo ed a diffonderlo in alcune scuole liguri, attraverso incontri con altri studenti. Espiazione comunque grave per i genitori:

Soprattutto perché viviamo in un piccolo paese dove ci si conosce tutti e tutti i pomeriggi i nostri figli giocano tranquillamente insieme a quel ragazzo disabile.

Il fatto, accaduto negli ultimi giorni di scuola, si è saputo solo ieri, quando M. P. ha inoltrato una sorta di controquerela al presidente del Tribunale dei Minori, Adriano Sansa, per conoscenza al direttore scolastico regionale, Giuliana Pupazzoni, ed al Ministero dell’Istruzione.

Premesso che quel disabile non doveva essere toccato con un dito e ritenendo grave quanto è successo, soprattutto il filmato delle scene  –  ammette il papà  –  mi sembra sproporzionata la decisione del preside, che non ha preavvisato le famiglie ed ha ritenuto opportuno rivolgersi ai carabinieri, scatenando seri danni psicologici ai ragazzi”. “Non è vero  –  ribatte Marzio Angiolani, preside al suo primo anno di incarico  –  I genitori sono stati contattati lo stesso giorno dell’accaduto”.

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12 Responses to “Bulleggiare e filmare”

  1. Un episodio censurabile o una ragazzata? La risposta implica il possesso di un criterio di distinzione tra bene e male. Il punto però è che proprio questa distinzione è diventata sempre più labile per molti ragazzi contemporanei. Ricordate come la pensa Recalcati in proposito?

  2. La decisione del tribunale dei minori è stata forse un pò troppo forte… ma mi trova d’accordo

    • davvero ..non conoscevo questa poesia, hai fatto bene a lasciare anche il russo a fianco: ho un amico che può leggere l’originale e forse migliorare la traduzione 🙂

  3. Io a differenza del padre di uno dei 4 ragazzi tredicenni, trovo questo episodio del tutto censurabile che non si avvicina nemmeno lontanamente ad una ragazzata. A mio parere le ragazzate sono fatti ben diversi dal picchiare un ragazzo disabile mentale, che peraltro considerava i suoi stessi aggressori, gli amici più cari dato che tutti i giorni si recava all’uscita della loro scuola solo per salutarli e provare la gioia di passare un po di tempo con loro. é vero che la distinzione tra bene e male è diventata per molti ragazzi contemporanei qualcosa di superfluo e indecifrabile, come dimostrano le azioni sconsiderate e ingiustificabili che hanno commesso questi quattro tredicenni, ma è anche vero che nemmeno il padre di uno di loro possiede tale capacità di distinzione perchè altrimenti non avrebbe pensato neppure un secondo di giustificare il proprio figlio. Purtroppo questo signore, proprio come il figlio, da ragazzo non sarà stato capace di distinguere il bene dal male e probabilmente oggi giustifica le azioni del figlio identificandosi in lui. Come dice Recalcati, noi siamo soggetti che vivono in modo narcisistico e che distruggono i legami, infatti l’Altro viene considerato assente…ciò che ci da la conferma di questa affermazione sono episodi come questo in cui è stato aggredito un ragazzo disabile mentale.

  4. Questo episodio è stato identificato come “bullismo” dal momento che due studenti hanno aggredito un disabile mentale.
    Credo che il percorso rieducativo che sono obbligati a fare i quattro aggressori (tredicenni) , sia fondamentale e molto utile.
    La maggior parte degli adolescenti di oggi, non si rende conto più cosa è giusto e buono fare e cosa invece non lo è affatto. Non riesco a capire quale potrebbe essere stato il fatto che abbia scatenato questa azione, forse appunto il mancato rendersi conto delle azioni che svolgiamo. La punizione, quella di diffondere un video sul bullismo, è azzeccatissima così da far rendere conto quei ragazzi tredicenni che la loro azione non era buona.
    Questo episodio mi ricorda in qualche modo l’aggressività che molte persone sviluppano verso gruppi minori e più deboli. Il ragazzo aggredito, non avrebbe potuto difendersi da solo.

    • Negli ultimi due mesi abbiamo avanzato qualche ipotesi su questa “caduta” di senso morale, sull’incapacità di distinguere il bene dal male che sembra alla radice di tanti fatti di cronaca recente. Abbiamo interpellato Spinoza, Adorno, Recalcati, Galimberti ..

  5. la parola ‘ragazzata’ è la testimonianza delle nuove generazioni italiane che rappresentano la crisi non solo dal punto di vista economico ma anche da quello psicologico,come si fà a dire la gioventù ci salverà! se poi succedono questi episodi?Perchè non possiamo dare il buon esempio come ha fatto la spagna?il fatto è che noi europei facciamo gara per chi è il paese migliore sotto il punto di vista economico,ma dovremmo farla a chi ha più buon senso è a quanto pare noi italiani siamo ‘scarsi’ anche da questo punto di vista. la punizione secondo me è più che giusta perchè servizi sociali,tribunali dei minori ecc, salverebbero queste RAGAZZATE da un futuro carcere. non conosco bene recalcati ma sò di certo che il bene e il male sono delle incognite perchè si basano sul punto di vista di ciascun individuo

  6. questi ragazzi rappresentano in pieno a mio parere le passioni tristi, il narcisismo, la crisi dei legami e godono del disagio altrui, ragazzata si può chiamare un fatto che non arreca danni ad alcuna persona, quà un ragazzo incapace di difendersi è stato aggredito da delle persone che lui riteneva importanti nella propria vita, che loro hanno solo saputo bulleggiare, hanno pensato che fosse un modo di divertirsi, un modo per apparire forse come “forti” in quanto non hannom capito la gravità della situazione. Questo atteggiamento rivela l’insicurezza di questi due ragazzi che hanno sentito il bisogno di mascherare e di mostrarsi come forti appunto. Non condivido il bullismo, sopratutto se vede al centro di queste liti persone che non si possono difendere, che siano ragazzi disabili o disadattati sociali o persone senza amici non c’è differenza.

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