Archive for ‘Scuola Pubblica’

18 Novembre, 2012

17 novembre, diritto all’istruzione

by gabriella

Il diritto allo studio è il “diritto umano” n. 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. In dissolvimento nei paesi industrializzati – secondo l’OCSE l’Italia è al penultimo posto tra i paesi occidentali per la spesa nella scuola -, questo diritto non è mai stato conquistato nei paesi poveri nei quali, secondo il Rapporto Unesco 2012, restano oggi 775 milioni di analfabeti di cui 122 giovani, due terzi donne e bambine.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=P6tTY4bxjPM&feature=related]

14 Novembre, 2012

Niente sciopero, siamo insegnanti (di provincia)

by gabriella

Ieri, anche nella scuola in cui lavoro si è tenuto un collegio docenti straordinario per decidere le forme di protesta attraverso cui la seconda scuola superiore dell’Umbria per numero di iscritti, intende opporsi alla decisione del governo di portare a 24 ore l’orario di cattedra a parità di stipendio – peraltro già bloccato nella progressione stipendiale prevista da un contratto scaduto nel 2009.

Davanti all’enormità della decisione governativa con la quale, per la prima volta nella storia italiana, si vorrebbe sospendere un contratto di lavoro per mezzo di una legge finanziaria imponendo lavoro gratuito, il collegio ha deciso di sospendere le attività aggiuntive [cioè il lavoro docente che si aggiunge a quello pomeridiano “funzionale alla didattica” (preparazione lezioni, verifiche, correzioni ecc.) retribuito forfettariamente, e consistente in altro lavoro extra-18 (corsi di recupero, accompagnamento delle classi in viaggio di istruzione, funzioni strumentali, coordinamento delle classi ecc.)], fino alla data dello sciopero del 24 novembre.

In pratica, si è deciso di smettere di lavorare gratis o con compensi da rimborso spese per dieci giorni, bloccando di fatto la scuola che sul lavoro volontario e pressoché gratuito dei docenti vive da tempo.

read more »

13 Novembre, 2012

Sciopero europeo, #14nRiseUp

by gabriella

#14nIT la mobilitazione italiana

La mobilitazione europea del 14 novembre ha un significato inedito: è l’espressione di una protesta generalizzata a livello europeo, che attraversa tutti gli strati sociali, per denunciare l’intollerabilità delle attuali politiche economiche finalizzate a garantire gli interessi delle oligarchie finanziarie che stanno letteralmente distruggendo la vita di milioni di persone.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=8Xh6muow2x4&feature=youtu.be]

Una protesta partita dai movimenti sociali e dai sindacati spagnoli ed estesasi al Portogallo, alla Grecia e all’Italia e che vede uniti, a livello europeo, lavoratori del pubblico e del privato, studenti, precari, disoccupati, professionisti, commercianti, artigiani, pensionati, insegnanti. Si tratta di interrompere la spirale di politiche che – in nome di un debito che non potrà mai essere estinto a causa dei tassi di interesse imposti – esigono la destrutturazione del lavoro e dei suoi diritti, la fine della sanità e della scuola pubblica, dei beni comuni, e della tutela dell’ambiente. In una parola la fine dello Stato sociale.

read more »

12 Novembre, 2012

Giovanna Lo Presti, L’insegnante e il “senso dell’accovacciato”. Verso lo sciopero del 14 novembre

by gabriella

Traggo da La poesia e lo spirito la riflessione-réportage di Giovanna Lo Presti che ha il merito di cogliere con lo stesso colpo d’occhio la crisi abissale dell’istruzione pubblica italiana e il quadro dei suoi effetti sulla cultura professionale docente.

Come risalta dalla ricognizione della collega, la professione insegnante, da tempo in crisi di identità, sembra incapace di trovare nelle risorse culturali di cui pure rivendica il possesso, gli strumenti critici per reggere all’urto della decostituzionalizzazione della scuola e della campagna ideologica che l’accompagna.

stand-up-for-your-rightsRinunciando al proprio ruolo di intellettuale, l’insegnante medio è così divenuto incapace di cogliere i processi di disgregazione della scuola ma anche, conseguentemente, di pretendere il rispetto del suo status di professionista (come ama definirsi oggi).

Stand up for your rights! Dà un’occhiata alla realtà e sciopera il 14 e il 24 novembre.

Il “senso dell’accovacciato” e la “schiena dritta” di Giovanna Lo Presti

C’è stato il gioco delle tre carte. 1. “Sull’abrogazione della norma che prevedeva l’aumento dell’orario a 24 ore a parità di salario per gli insegnanti c’è stata una convergenza di tutto l’arco parlamentare”: Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura della Camera (qui). 2. “Non ci sarà nessun aumento dell’orario dei professori”. La rassicurazione arriva dal ministro Francesco Profumo (qui). 3. Nella serata del 9 novembre il Governo ammette che la norma contenuta nel ddl Stabilità sull’aumento dell’orario d’insegnamento è tutt’altro che superata (qui).

read more »

9 Novembre, 2012

Roma: scuole occupate contro i tagli e il ddl Aprea-Ghizzoni

by gabriella

(AGI) – Roma, 8 nov. – Gli studenti non fermano la protesta contro i tagli alla scuola e il ddl Aprea e in vista del corteo di sabato e della manifestazione di mercoledì, giornata dello sciopero generale europeo, intensificano iniziative e occupazioni. Oggi a Roma si sono tenuti due cortei in zona Tuscolano e a Corso Francia e per domani e’ prevista una mobilitazione a Ostia, dove sono occupati quattro istituti superiori: l’Enriques, l’Anco Marzio, il Labriola, il Faraday.

read more »

9 Novembre, 2012

Stefano Guglielmin, A proposito dell’inno nazionale

by gabriella

Propongo questa riflessione di Stefano Guglielmin, opportunamente segnalatami da Pietro, alla quale aggiungo soltanto che l’abbandono del riferimento alla resistenza e la sua sostituzione con la retorica risorgimentale cominciò con Ciampi per essere poi rafforzato da Napolitano, il presidente uscente al quale il Ministro Profumo offre oggi l’insegnamento obbligatorio dell’Inno di Mameli.

L’inno di Mameli è un canto ispirato al bisogno di libertà dallo straniero. Mameli infatti fu un irredentista che collaborò con i milanesi durante la guerra contro gli austro-ungarici e fu con Garibaldi e Mazzini per liberare Roma dai francesi e dall’assolutismo di papa Pio IX.

Divenne inno nazionale provvisorio nel 1946, per volontà del ministro della guerra Cipriano Facchinetti. Tale provvisorietà è tuttora in atto, non essendo ancora inserito, nell’articolo 12 della Costituzione repubblicana, un rigo che lo confermi in via definitiva. La consuetudine, tuttavia, aveva deciso da un pezzo la sua funzione: quell’inno, musicato da Michele Novaro, già si cantava nei momenti più patriottici del Risorgimento, sino alla Resistenza ossia in circostanze di guerra o, perlomeno, di organizzazione ideologica delle coscienze in funzione unitaria. Infatti il canto, composto nel 1847, è fortemente bellicoso, così come voleva il romanticismo politico del XIX secolo.

read more »

8 Novembre, 2012

Province: chiuderemo le scuole

by gabriella

Gaetano Bucci ci aveva messi sull’avviso: il pareggio di bilancio è incostituzionale. La riduzione della spesa sta ridisegnando il patto sociale e il sistema dei diritti. Viene tagliata infatti la spesa “sociale”, TAV, ponte sullo stretto e F35 non sono invece in discussione. Per questo trovo il comportamento di Saitta l’unico “consono all’istituzione che rappresenta”.

Aggiornamento del 9 novembre: il giorno dopo la dichiarazione  di Saitta, il Tg2 delle 13 ne ridicolizza il coraggioso atto d’accusa, scatenando contro l’incauto la reazione della scuola pubblica. Va così in onda la triste pesca di presidi ed insegnanti che abboccano prontamente all’amo: “la scuola ha già pagato”, “che taglino piuttosto le auto blu”.

E’ battaglia tra governo e Province italiane. A dichiararla è l’appena nominato presidente dell’Upi, Antonio Saitta: “Le Province faranno ricorso ai Tar contro i tagli del governo”, ha annunciato. “E’ una decisione non più rinviabile: i 500 milioni di tagli imposti alle province con la spending review non sono sopportabili”. E a breve decideranno la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e il conseguente aumento delle vacanze per gli studenti.

E mentre per la nomina a presidente dell’Unione delle Province italiane sono arrivati i complimenti del ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, e i suoi auguri ad avere un comportamento “più consono all’Istituzione che rappresenta”, Saitta ha invocato un’iniziativa comune per esortare gli amministratori delle Province ad “aprire uno scontro con gli organi dello Stato”, alzando i toni. “Chiediamo solo rispetto. Non siamo una lobby economica, siamo un pezzo elettivo dello Stato e chiediamo rispetto” [infatti, se foste una lobby economica lo avreste, NDR] ha replicato il neopresidente delle Province d’Italia rispondendo alle affermazioni del ministro della Pubblica amministrazione che questa mattina, intervenendo ad Agorà, su RaiTre aveva parlato di “abolizione totale delle province” ma “su revisione costituzionale e solo se se ne è convinti”.

read more »

21 Ottobre, 2012

Marina Boscaino, Gli insegnanti pronti a proteste eclatanti (mentre arriva l’insegnante Direttore d’orchestra)

by gabriella

Leggo dal sito della FLC-CGIL l’analisi di Marina Boscaino dei provvedimenti sulla scuola in cantiere con il DDL di stabilità. Dopo una descrizione realistica del risveglio dell’insegnante medio registrato in questi giorni, l’autrice dedica poche parole alla prossima misura già annunciata dal Ministro: l’insegnante direttore d’orchestra, della quale non ho ancora letto interpretazioni convincenti. A chi si chieda cosa intendesse dire il Ministro, suggerisco di guardare al mix “contenuti editoriali per la LIM” da un lato, “test INVALSI” dall’altro: quando la burocratizzazione del lavoro insegnante sarà ultimata e con lei la completa banalizzazione della scuola, gli insegnanti potranno lavorare senza stancarsi per ben più di 24 ore; il nostro cesserà di essere un lavoro di costruzione dell’intelligenza al servizio di un paese, per diventare un meccanismo di certificazione di conformità ad un sistema e di contestuale scarto degli inidonei.

Si tratta del più grave attacco alla scuola repubblicana e alla libertà d’insegnamento dal dopoguerra ad oggi, davanti al quale l’aumento in sé dell’orario di cattedra appare quasi un dettaglio insignificante.

«Le attività del docente nella scuola del futuro saranno diversificate,  perché  il  docente  diventerà un direttore d’orchestra in  un  sistema  molto  più  complesso. Ci vorrà maggiore flessibilità, ci potrebbero essere persone  che lavoreranno  un po’ meno e altre un po’ più».

«Il Paese va allenato. Dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe».

Il progetto e la sofisticata visione del mondo del Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo

Gli insegnanti, il cui orario settimanale è andato via via aumentando, sono diventati delle “macchine per vendere fiato”. Ma “la merce fiato” perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla…settimana. La scuola a volerla fare sul serio logora. E se si supera una certa soglia nasce una “complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e studenti a far passare il tempo”. La scuola si trasforma in un ufficio, o in una caserma, col fine di tenere a bada per un certo numero di ore i giovani; perde ogni fine formativo.

Gli esiti, nell’articolo di Luigi Einaudi, Corriere della Sera del 21 aprile 1913

«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

         Le ragioni per batterci, in Italo Calvino, Le città invisibili, 1972

«Per la sua legge il popolo ha da combattere
come per le sue mura».

e la guida filosofica all’azione: Eraclito, fr. 44

Sembra che tutti – davvero – dovranno  fare i conti con gli insegnanti. Sorprendenti disagio e mobilitazione in questi giorni: coinvolto anche chi finora ha reagito ai precedenti provvedimenti con inerzia. Tutti, e non solo deputati e senatori del Pd, che stanno ricevendo piogge di  e-mail con domande nette: fino a quanto sono disponibili a dire no a un aumento autoritario del  nostro orario di lezione? Per la cronaca:  dopo 5 giorni di invii, pochissime sono le risposte, attentamente monitorate: i nostri voti non saranno, questa  volta,  a  scatola  chiusa. Tutti,  perché  il  dissenso  è  trasversale  e  la  questione  delle  24 ore sta  finalmente facendo emergere  anche l’altra  insidia che minaccia oggi la democrazia nella scuola: la pdl 953, controriforma  degli  organi  collegiali.

read more »

21 Ottobre, 2012

Lo sciopero degli insegnanti di Chicago

by gabriella

Alcuni colleghi mi hanno chiesto di reperire informazioni sul vittorioso sciopero degli insegnanti di Chicago. Ecco un articolo in cui si evidenzia come, benché avesse ottenuto ciò che chiedeva, il Chicago Teachers Union che ha promosso lo sciopero di due settimane degli insegnanti abbia rifiutato a lungo di ripristinare le regolari lezioni (il pensiero corre veloce a C.G.I.L.).

Il sindaco di Chicago contro gli insegnanti in sciopero

L’accordo tra le parti è praticamente fatto ma i sindacati hanno deciso di continuare la protesta: Rahm Emanuel ha minacciato di rivolgersi a un tribunale

È iniziata oggi a Chicago (17 settembre 2012) la seconda settimana di sciopero per 26 mila insegnanti. Lo sciopero è stato deciso dopo il fallimento dei negoziati su alcune riforme proposte dal sindaco della città Rahm Emanuel, ex capo dello staff di Barack Obama. La protesta coinvolge da lunedì 10 settembre circa 350 mila studenti e ora il sindaco della città, al quale di fatto compete la responsabilità diretta di tutto il sistema (l’amministratore delegato che guida il distretto scolastico di Chicago, infatti, fa riferimento alla giunta comunale e in ultima istanza al sindaco), ha detto che si sarebbe presto rivolto a un tribunale per mettere immediatamente fine a uno sciopero che «mette in pericolo la salute e la sicurezza» degli studenti e delle studentesse:

read more »

14 Ottobre, 2012

Se 18 ore vi sembran poche

by gabriella

18 ore18 ore di cattedra significano

Nel mio caso (ma c’è a chi va peggio): 130 studenti, 130 compiti a settimana da correggere, 130 verifiche al mese da progettare, correggere, restituire con commento appropriato, 130 genitori da ricevere o contattare trimestralmente, 18 ore di lezioni da progettare, studiare, ripensare o modificare.

Non includono

Le ore di presenza a scuola tra una lezione e l’altra [usate per programmare o progettare iniziative con i colleghi della stessa classe, comunicare con le segreterie-con il dirigente, preparare materiale didattico], le riunioni pomeridiane del Collegio, dei Dipartimenti, dei consigli di classe, per gli scrutini, per i colloqui con i genitori, per le elezioni della componente genitori, per la consegna delle pagelle, per i corsi di recupero.

Tre mesi di ferie?

Le lezioni terminano alla fine della prima settimana di giugno. Durante la seconda si riuniscono i Dipartimenti e iniziano i corsi di recupero. Nella terza iniziano gli esami di stato, che si protraggono fino a metà luglio. Poi iniziano le ferie che finiscono il 20 o 25 agosto, quando ricominciano i corsi di recupero, seguiti dagli esami di settembre e dagli scrutini. Il primo settembre si riunisce il Collegio e iniziano gli scrutini, si riuniscono anche i Dipartimenti, la settimana dopo iniziano le lezioni del nuovo anno scolastico.

Per tutto questo un insegnante percepisce nel primo decennio di impiego uno stipendio variabile tra i milleduecento e i milletrecento euro, a seconda delle detrazioni e carichi familiari, per tredici mensilità, successivamente, lo stipendio aumenta di poche decine di euro al mese (peraltro i cosiddetti “scatti di anzianità” ci sono stati già “congelati”).

Risulterà quindi chiaro che gli insegnanti sono il personale della pubblica amministrazione meno pagato (in assoluto e in rapporto alla qualifica) e più oberato di lavoro qualitativamente sensibile e quantitativamente, già oggi, insostenibile.

Per questo siamo in agitazione e stiamo discutendo le forme di protesta.

A tutti gli insegnanti

Già, perché abbiamo una folla di colleghi, persino sensibili, che non sciopererebbe nemmeno se la ripagassero con premio di produzione, perché convinta che la protesta in sé sia un’arma del passato e che oggi i “moderni” non possano che sedersi a “un tavolo” e discutere razionalmente della migliore delle scuole possibili. Riconoscerete il collega cislino.

Abbiamo poi una folla di colleghi, persino sensibili, che sciopera solo se è il PD-CGIL a dirci che abbiamo di che essere arrabbiati e non perché non lo capisca da sé, ma perché ogni altra forma di resistenza a questo stato di cose é di-per-sé-minoritaria-e-dunque-velleitaria. Riconoscerete il collega piddino e/o cigiellino, quello che ti dice spassionatamente che là, cioè in quelle scelte antipopolari ma “di mediazione” di cui il suo partito-e-sindacato sono maestri, si esaurisce l’orizzonte del possibile (va da sé che se il terzo stato avesse avuto il PD alla sua testa saremmo ancora nell’ancien régime) .

C’è poi il collega, la collega, che ti siede a fianco ad ogni riunione e si chiede con te quali forme non abbiamo ancora pensato per far alzare il professorale didietro dalla sedia e capire che non c’è più tempo per salvare la scuola pubblica e che ci stiamo giocando non solo la sorte dei colleghi precari (colpevoli solo di essere più giovani di noi e talvolta nemmeno di quello), o di scongiurare la prospettiva di un lavoro schiavile, estorto e non retribuito con il ricatto di ulteriori tagli, ma l’opportunità stessa di dare a tutti un’istruzione che ne faccia soggetti capaci di pensiero e quindi di protesta, capaci cioè di pretendere per sé e per noi la propria parte di futuro.

read more »


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: