Posts tagged ‘Profumo’

25 Marzo, 2015

Pietro Cataldi, Encomio della scuola pubblica

by gabriella

Canto notturnoLe domande di un pastore

Nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Leopardi affida alla voce di un pastore nomade le grandi domande sul senso della vita e dell’universo. Solo, sotto il cielo stellato, il pastore tenta di spiegare la condizione umana, il ripetersi dell’esistenza di generazione in generazione, il succedersi dei giorni e delle notti, il susseguirsi delle stagioni; cerca di capire il perché del dolore e di quell’inquietudine angosciosa definita dalle parole “tedio” e “fastidio”, un’inquietudine che è infine tutt’uno proprio con il bisogno di senso. La spiegazione è tentata dapprima guardando la vita dal punto di vista della luna, dall’alto, e poi guardandola invece dal punto di vista delle pecore, dal basso. Il punto di vista del pastore è per così dire impregiudicato, e spregiudicato: non ci sono un’ideologia, una religione, un sistema filosofico, una qualunque petizione di principio che impongano una direzione alla ricerca: l’importante è dare un significato alla condizione degli uomini e al rapporto che gli umani hanno con l’universo. Ebbene: Leopardi pone così, con un linguaggio semplice e diretto ma anche con la massima serietà e radicalità, le più grandi questioni filosofiche affrontate nei secoli da tutte le civiltà e tutte le culture.

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27 Novembre, 2012

Perugia: decisa una settimana di occupazione. Avv. Marco Barone, Norme e giurisprudenza sull’occupazione della scuola

by gabriella

Nel video di Umbria 24, la cronaca della manifestazione che ha aperto la settimana di occupazione e autogestioni nelle scuole cittadine. La notizia della defezione del ministro arriva al minuto 5:58.

In coda, l’articolo dell’avv. Marco Barone sulle norme che regolano, a vari livelli, l’occupazione delle scuole.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=tnuLjLQ3K6w]

Avv. Marco Barone, Occupare la scuola non è reato

In tempo di crisi e problematiche sociali e politiche di varia natura, le scuole sono in pieno movimento.

Un movimento che spesso apre la porta all’occupazione del plesso scolastico, in altri casi alla semplice autogestione o cogestione.
Sorgono spontanei dei dubbi, ovvero le azioni di protesta, in particolar modo quella dell’occupazione della scuola, se non consentono il raggiungimento della soglia minima dei 200 giorni per lo svolgimento delle lezioni, come previsto dall’articolo 74 comma 3 del Testo Unico della Scuola, pongono a rischio la validità dell’anno scolastico? Ed il personale della scuola è tenuto a recuperare i giorni di attività lavorativa non pienamente prestati a causa dell’occupazione? Come è ben noto il diritto è interpretabile, a volte in modo restrittivo a volte in modo estensivo, non sempre ciò che è legale è legittimo, così come non sempre ciò che è legittimo è legale. Ma in realtà legalità e legittimità potrebbero coincidere.

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19 Novembre, 2012

Le pillole del sapere

by gabriella

I pregevoli contenuti che il MIUR ha acquistato per la futura didattica multimediale. Test INVALSI?, classi affollate? The best is yet to come.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=dghRH6NBdOk]

L’intero spezzone dal sito Rai.

21 Ottobre, 2012

Marina Boscaino, Gli insegnanti pronti a proteste eclatanti (mentre arriva l’insegnante Direttore d’orchestra)

by gabriella

Leggo dal sito della FLC-CGIL l’analisi di Marina Boscaino dei provvedimenti sulla scuola in cantiere con il DDL di stabilità. Dopo una descrizione realistica del risveglio dell’insegnante medio registrato in questi giorni, l’autrice dedica poche parole alla prossima misura già annunciata dal Ministro: l’insegnante direttore d’orchestra, della quale non ho ancora letto interpretazioni convincenti. A chi si chieda cosa intendesse dire il Ministro, suggerisco di guardare al mix “contenuti editoriali per la LIM” da un lato, “test INVALSI” dall’altro: quando la burocratizzazione del lavoro insegnante sarà ultimata e con lei la completa banalizzazione della scuola, gli insegnanti potranno lavorare senza stancarsi per ben più di 24 ore; il nostro cesserà di essere un lavoro di costruzione dell’intelligenza al servizio di un paese, per diventare un meccanismo di certificazione di conformità ad un sistema e di contestuale scarto degli inidonei.

Si tratta del più grave attacco alla scuola repubblicana e alla libertà d’insegnamento dal dopoguerra ad oggi, davanti al quale l’aumento in sé dell’orario di cattedra appare quasi un dettaglio insignificante.

«Le attività del docente nella scuola del futuro saranno diversificate,  perché  il  docente  diventerà un direttore d’orchestra in  un  sistema  molto  più  complesso. Ci vorrà maggiore flessibilità, ci potrebbero essere persone  che lavoreranno  un po’ meno e altre un po’ più».

«Il Paese va allenato. Dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe».

Il progetto e la sofisticata visione del mondo del Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo

Gli insegnanti, il cui orario settimanale è andato via via aumentando, sono diventati delle “macchine per vendere fiato”. Ma “la merce fiato” perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla…settimana. La scuola a volerla fare sul serio logora. E se si supera una certa soglia nasce una “complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e studenti a far passare il tempo”. La scuola si trasforma in un ufficio, o in una caserma, col fine di tenere a bada per un certo numero di ore i giovani; perde ogni fine formativo.

Gli esiti, nell’articolo di Luigi Einaudi, Corriere della Sera del 21 aprile 1913

«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

         Le ragioni per batterci, in Italo Calvino, Le città invisibili, 1972

«Per la sua legge il popolo ha da combattere
come per le sue mura».

e la guida filosofica all’azione: Eraclito, fr. 44

Sembra che tutti – davvero – dovranno  fare i conti con gli insegnanti. Sorprendenti disagio e mobilitazione in questi giorni: coinvolto anche chi finora ha reagito ai precedenti provvedimenti con inerzia. Tutti, e non solo deputati e senatori del Pd, che stanno ricevendo piogge di  e-mail con domande nette: fino a quanto sono disponibili a dire no a un aumento autoritario del  nostro orario di lezione? Per la cronaca:  dopo 5 giorni di invii, pochissime sono le risposte, attentamente monitorate: i nostri voti non saranno, questa  volta,  a  scatola  chiusa. Tutti,  perché  il  dissenso  è  trasversale  e  la  questione  delle  24 ore sta  finalmente facendo emergere  anche l’altra  insidia che minaccia oggi la democrazia nella scuola: la pdl 953, controriforma  degli  organi  collegiali.

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