Posts tagged ‘Chiesa cattolica’

16 Giugno, 2016

L’intolleranza sessuale delle religioni monoteiste

by gabriella

bagnasco

Traduco l’ottimo l’articolo – uscito su Le Monde nel dicembre 2012 – dedicato dal drammaturgo francese Olivier Py, all’omofobia cattolica. In coda un articolo di Tahar Ben Jalloun sull’omofobia islamica, uscito su Repubblica  il 15 giugno 2016 e da me tratto da Micromega.

 

Olivier Py, L’intollerabile intolleranza sessuale della Chiesa

LE MONDE | 04.12.2012 à 12h05 • Mis à jour le 04.12.2012 à 12h51 Par Olivier Py, metteur en scène, dramaturge et comédien, ancien directeur du Théâtre de l’Odéon

I cattolici che si oppongono al matrimonio omosessuale e all’omosessualità possono citare le due fonti vetero e neotestamentarie che condannano l’amore tra due uomini (Genesi 19, 1-13; Levitio 18, 22 ; Romani 1, 26-27 ; I Corinzi 6, 9).

Notiamo semplicemente che un cristiano cattolico si rifiuta di prendere l’Antico Testamento o il Nuovo alla lettera, egli sa che l’antica legge deve compiersi, secondo le parole del Cristo, non essere seguita per i secoli dei secoli, cioè che un cristiano deve interpretare le scritture in ragione dell’epoca della loro stesura.

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28 Marzo, 2015

Chiara Saraceno, L’anatema della Chiesa contro la teoria del genere

by gabriella

bagnasco

Dalle osservazioni etnografiche sulle differenze del modo di vivere il genere nelle diverse culture umane, alla tesi freudiana sulla sua genesi, l’idea che il genere sia storicamente costruito e non biologicamente dato (tra i fondamenti delle scienze umane) non piace alla Chiesa cattolica. Le osservazioni della sociologa della famiglia.

Ancora una volta, per voce del capo dell’episcopato italiano, il cardinale Bagnasco, la Chiesa cattolica ha lanciato il proprio anatema contro la “teoria del genere” in quanto promuoverebbe la confusione tra maschile e femminile dando vita, per ciò stesso, ad un «transumano», ad una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, «privo di meta e di identità».

È fin troppo facile pensare che dietro a queste parole si celi innanzitutto la condanna di ogni tentativo di normalizzare l’omosessualità come uno dei modi in cui uomini e donne sperimentano la propria sessualità. Esse tuttavia rappresentano una visione dell’umanità che ci riguarda, donne e uomini, a prescindere dall’orientamento sessuale. Si tratta di una visione in cui la differenza sessuale diviene totalizzante, assorbe e spesso impedisce ogni altra differenza, una forma di naturalizzazione priva di storia e riflessività che di fatto ipostatizza non tanto le differenze sessuali, quanto il modo in cui, a partire da esse, si sono costruiti rapporti e identità sociali e interi modelli organizzativi e culturali.

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11 Luglio, 2013

Maria Mantello, L’ateo, il credente, il chierico

by gabriella

L’articolo, uscito nel giugno 2006 sul Rasoio di Occam, spiega perché il mondo religioso continua a non tollerare la presenza dell’ateismo.

Indice

1. Giochi definitori in giogo religioso
2. La paura dell’ateismo
3. Globalizzazione cattolica e defezione democratica

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22 Febbraio, 2013

Sergio Cesaratto, Un post-mercantilismo einaudiano di serie B

by gabriella

sergio-cesarattoStralcio dal lungo articolo di Sergio Cesaratto, L’agenda rossa. Note sul programma del centro-sinistra, la parte introduttiva dedicata alle scelte di politica economica della cosiddetta classe dirigente italiana nel secondo dopoguerra.


Il disegno della borghesia italiana

Le classi dominanti italiane muovono dalla tradizionale constatazione che il paese è privo di materie prime e risorse naturali esportabili, è tecnologicamente di seconda linea e soffre di eccesso di manodopera (nonostante il calo demografico ampiamente compensato, peraltro, da un’ampia tolleranza verso i flussi migratori, altro cavallo di battaglia della sinistra nostrale). Se ne deduce che la crescita italiana dipende fondamentalmente dal generare un flusso di esportazioni sufficiente a finanziare le importazioni di energia, materie prime e tecnologia comprimendo salari e domanda interna. La disponibilità dei mercati internazionali in una condizione di disciplina sindacale, con la Fiom fuori dai cancelli tanto per capirci, avrebbe consentito al paese uno sviluppo di questo tipo, il miracolo economico a cavallo degli anni 1950 e ’60.

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