Archive for ‘Didattica – Materiali’

27 Maggio, 2018

WebQuest: Il nuovo ruolo dell’educazione nel pensiero moderno

by gabriella

Un’attività autonoma degli studenti di una quarta Liceo di Scienze umane (4F) pensata per un’interruzione didattica di due settimane.

Una webquest è un’attività di ricerca autonoma degli studenti su materiali digitali indicati dal docente, la cui lettura permette di rispondere a specifiche domande. In questo caso, si tratta di considerare il nuovo ruolo dell’educazione nella società moderna, individuando che cosa cambia rispetto ai modelli precedenti e attraverso quali argomenti o eventi.

 

Introduzione

Con Rousseau e il ‘700 francese, si fa strada una visione dell’educazione completamente nuova, funzionale ad un mondo moderno proiettato al progresso e al cambiamento.

In questo contesto, l’educazione assume un rilievo fondamentale sia a livello sociale che individuale: è lo strumento di costruzione e miglioramento complessivo della società, il mezzo per realizzare l’eguaglianza e la libertà, ma anche quello per il pieno sviluppo della personalità di ogni cittadino.

 

Compito

Obiettivo del lavoro è comprendere attraverso quali tappe (riflessioni teoriche e conquiste storiche) si fa strada questo nuovo punto di vista sull’educazione.

Il lavoro prevede un’attività di studio e ricerca individuale ed una di confronto e discussione di gruppo ed è finalizzato alla stesura individuale di un breve testo di due o tre pagine (cioè tra 5.000 e 6.000 battute, spazi inclusi) corredato dei riferimenti in nota a piè di pagina. Per poter citare la pagina, visualizzare o stampare il testo in pdf già disponibile nelle lezioni.

Download (DOCX, 18KB)

I materiali per la ricerca in Internet sono raccolti nel blog dell’insegnante e indicati nei link sottostanti.

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27 Maggio, 2018

L’Illuminismo e il diritto all’istruzione

by gabriella

Nicolas de Condorcet (1743-1794)

Il pensiero pedagogico dell’Illuminismo francese si sviluppa nel quarto di secolo che intercorre tra la cacciata dei Gesuiti da Parigi (1762) e la Rivoluzione (1789).

Dopo il 1791, il punto di riferimento obbligato del dibattito politico sull’educazione è l’articolo della Costituzione che impegna la repubblica a creare «un’istruzione pubblica, comune a tutti i cittadini, gratuita nelle parti indispensabili a tutti gli uomini».

La focalizzazione sull’istruzione popolare riflette la generale convinzione che l’istruzione rappresenti il più potente strumento di cambiamento sociale e politico e che ogni cambiamento non accompagnato dall’istruzione popolare sarebbe stato effimero.

Nell’eredità di questo dibattito possono essere rintracciate le origini della modernità politica e della scuola repubblicana.

 

Indice

1. Il dibattito prerivoluzionario e la riflessione illuminista sul sapere e sulla scuola

1.1 Il contributo del sensismo
1.2
Lo scioglimento dell’ordine gesuita e la riforma della scuola nazionale
1.3 De La Chalotais e Rolland d’Erceville: un’istruzione laica, statale e per l’élite
1.4 Hélvetius: l’educazione per il raggiungimento della felicità
1.5 Voltaire: il sapere come esercizio della critica
1.5 Diderot e D’Alembert: la raccolta e la diffusione di un sapere utile all’uomo

2. Rivoluzione ed educazione

2.1 Condorcet: l’istruzione come strumento di realizzazione dell’eguaglianza
2.2 Le proposte sulla scuola della Convenzione


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26 Aprile, 2018

Schopenhauer

by gabriella
Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer (1788 – 1860)

E’ davvero incredibile come insignificante e priva di senso, vista dal di fuori, e come opaca e irriflessiva, sentita dal di dentro, trascorra la vita di quasi tutta l’umanità.

E’ un languido aspirare e soffrire, un sognante traballare attraverso le quattro età della vita fino alla morte, con accompagnamento d’una fila di pensieri triviali.

Gli uomini somigliano a orologi che vengono caricati e camminano, senza sapere il perché; ed ogni volta che un uomo viene generato e partorito, è l’orologio della vita umana di nuovo caricato, per ripetere ancora una volta, fase per fase, battuta per battuta, con variazioni insignificanti, la stessa musica già infinite volte suonata.

Sei lezioni sul Mondo come volontà e rappresentazione: la gnoseologia, la metafisica, l’estetica e l’etica scopenhaueriane. In coda i paragrafi 67 e 68 del Libro IV dedicati alla compassione universale.

 

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Indice

1. La reazione ad Hegel

1.1 L’irrazionalismo tragico vs il panlogismo hegeliano
1.2 La filosofia come domanda sul dolore, non sull’essere

 

2. Il mondo come rappresentazione

2.1 Kantismo e Upaniṣad in Schopenhauer: il Velo di Maya

 

3. Il mondo come volontà

3.1 L’accesso al noumeno attraverso il corpo
3.2 L’essenza metafisica del mondo è il Wille zum Leben, la volontà di vita
3.3 Il mondo come gigantesco pasto

 

4. Dalla metafisica all’etica; servitù dell’intelletto e liberazione
5. Arte ed etica come vie di liberazione
6. Il problema della libertà e la liberazione della volontà

 

6.1 La compassione universale
6.2 Fëdor Dostoevskij, La compassione di Sonja

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17 Aprile, 2018

Attacco informatico

by gabriella

Cari lettori, visitatori e utilizzatori di questo sito,

la settimana scorsa abbiamo subito un attacco informatico che ostacolava la visualizzazione dei contenuti, reindirizzando il traffico ad un sito esterno.

Ora il problema dovrebbe essere risolto.

Grazie ai tanti che me lo hanno segnalato.

Gabriella

7 Aprile, 2018

Kant, l’educazione come umanizzazione

by gabriella
Immanuel Kant (1804)

Immanuel Kant (1724 – 1804)

Le dispense utilizzate da Kant nel suo insegnamento quasi decennale di pedagogia all’Università di Könisberg, furono pubblicate un anno prima della sua morte a cura dell’allievo Friedrich Theodor Rink.

Il fatto che Kant non si sia preso cura di pubblicarle durante la sua attività, potrebbe indurci a credere che la riflessione sull’educazione abbia un ruolo marginale nella sua opera. Ma, l’intero suo pensiero filosofico, al contrario, può essere considerato l’indicazione di un percorso di autoeducazione della ragione.

 

Indice

1. L’autoeducazione della ragione nell’opera di Kant

1.1 Libertà e natura umana
1.2 L’autonomia della ragione nel sapere aude

 

 2. L’educazione come umanizzazione

2.1 La formazione della personalità: dall’anomia all’autonomia
2.2 L’anomia nel bambino e il disciplinamento
2.3 L’eteronomia nel fanciullo e l’interiorizzazione della norma
2.4 La conquista dell’autonomia

3. L’etica kantiana nella filosofia contemporanea

3.1 Dall’interiorizzazione di un modello condiviso alla scoperta della morale universale
3.2 Dalla natura, comunità o Dio alla morale razionale

1. L’autoeducazione della ragione nell’opera di Kant

La ragione si sottomette solo ed esclusivamente alla legge che essa stessa si dà.
[Pensare, significa quindi] cercare in se stessi [non nell’io, ma nella ragione, NDR.] la pietra ultima di paragone della verità.

Non bisogna insegnare pensieri, ma insegnare a pensare.

Che cosa significa orientarsi nel pensare?, 1786

 

Nel suo complesso, l’opera kantiana può essere considerata un percorso di autoeducazione della ragione. 

Nella Critica della ragion pura (1781), infatti, la ragione si rivolge a se stessa per garantirsi della possibilità di conoscere e sapere entro quali limiti [vedi il tribunale della ragione pura (4)], ma può farlo solo dopo aver rinunciato alle proprie illusioni, cioè dopo aver chiarito a se stessa il funzionamento delle proprie facoltà e la natura delle proprie eccessive pretese [vedi la Dialettica trascendentale (10)].

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14 Marzo, 2018

Karl Marx, Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico. Testo commentato

by gabriella

MarxLa critica non è una passione del cervello, essa è il cervello della passione. […] Essa non si pone più come fine a se stessa, ma ormai soltanto come mezzo. Il suo pathos essenziale è l’indignazione, il suo compito essenziale è la denuncia.

La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l’uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi. […]

Karl Marx

 

Marx scrive l’Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nel 1843 quando, dopo essere fuoriuscito dalla Prussia la cui censura aveva vietato le pubblicazioni della Gazzetta Renana di cui era redattore, fonda a Parigi, con altri giovani hegeliani, gli Annali franco-tedeschi (Deutsch-Französische Jarbücher) di cui sarebbe uscito solo il primo numero (marzo 1844).

E’ in questo testo che il filosofo venticinquenne delinea il nuovo compito della filosofia e produce la celebre critica della religione quale indispensabile premessa per ogni critica dell’esistente. Sempre in questo testo, Marx usa per la prima volta i concetti di «rivoluzione» e «proletariato», spiegando perché la liberazione di una classe (una parte della società) e il rovesciamento della società borghese significhino la liberazione dell’intera umanità e la premessa per la creazione di una società libera e senza classi. Sotto il testo è leggibile l’analisi svolta in classe, evidenziata in verde e condotta sui primi paragrafi e sulla parte finale dell’opera.

 

Per la Germania, la critica della religione nell’essenziale è compiuta, e la critica della religione è il presupposto di ogni critica

Dopo Feuerbach, la critica della religione, nei suoi elementi portanti è da ritenere conclusa: la teologia è adesso consapevolmente ricondotta all’antropologia, cioè proiezione dell’uomo (delle sue qualità) in Dio (dove queste qualità sono ipostatizzate ed esteriorizzate). La religione è dunque alienazione (patologia psichica che pone l’individuo di fronte a se stesso, ma nell’incapacità di riconoscersi). 

Capire questo aspetto è, secondo Marx, il presupposto di ogni critica; nessuna critica può infatti essere avanzata se si considera vera la religione e naturali, cioè posti da Dio, l’ordine naturale e l’ordine sociale. Marx prosegue qui la critica dell’esistente iniziata già nella tesi di laurea sulle filosofie di Democrito e Epicuro.

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15 Febbraio, 2018

Maximilien Robespierre, La nuova Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Costituzione del 24 giugno 1793

by gabriella

Robespierre tenne un discorso sulla proprietà il 24 aprile 1793, nel tentativo di riformare in senso democratico ed egualitario, o “repubblicano”, nel linguaggio giacobino, la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen del 1789 e dare una nuova costituzione alla Francia [MP3 ascoltabile da Litterature audio.com].

Il testo definitivo della costituzione giacobina sarebbe arrivato dopo pochi mesi (giugno 1793) per essere immediatamente cancellato dal rovesciamento termidoriano. Tratto da Œuvres de Maximilien Robespierre [Tome IX, Édition du Centenaire de la Société des études robespierristes, Éditions du Miraval à Enghien-les-Bains, pp. 459-469], traduzione mia.

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12 Febbraio, 2018

L’eredità hegeliana e il superamento dell’idealismo

by gabriella
David Friedrich Strauss

David Friedrich Strauss (1808-1874)

La filosofia europea dopo la morte di Hegel: la scuola e la dissoluzione dell’idealismo

Indice

1. Destra e sinistra hegeliane
      1.1 I giovani hegeliani
2. La reazione antihegeliana

 

Videolezione: [Gianfranco Marini, Destra e sinistra hegeliana]

 

Destra e sinistra hegeliane

Dopo la morte di Hegel, avvenuta nel 1831, i suoi seguaci si divisero in correnti diverse che proposero interpretazioni opposte della religione e dei fenomeni storico-sociali. Dopo alcuni anni, l’ampiezza della frattura portò alla dissoluzione della scuola stessa e al superamento dell’idealismo.

Le principali questioni su cui si concentrò il dibattito subito dopo la morte di Hegel furono il rapporto tra filosofia e religione cristiana e il significato politico della stessa filosofia hegeliana. Su tali questioni si verificò quasi subito una spaccatura tra i cosiddetti vecchi e giovani hegeliani. La divaricazione divenne evidente nel 1837, quando David Friedrich Strauss propose di denominare le due fazioni “destra” e “sinistra” hegeliana, usando un’immagine che rievocava la disposizione degli schieramenti nel parlamento francese.

I vecchi hegeliani conferivano particolare importanza al sistema hegeliano ed erano particolarmente inclini a servirsene per giustificare l’esistente, dallo stato prussiano ai dogmi della religione cristiana. La loro era una posizione fortemente conservatrice che arrivò ad utilizzare la filosofia di Hegel per legittimare aprioristicamente le istituzioni statali, ritenute razionali in quanto reali, secondo l’insegnamento dei Lineamenti di filosofia del diritto.

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12 Febbraio, 2018

Feuerbach

by gabriella
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Ludwig Feuerbach (1804 – 1872)

Il pensiero di Ludwig Feuerbach rappresenta il rovesciamento materialistico dell’idealismo hegeliano e l’avvio contemporaneo di una critica radicale alla religione portata poi a termine da Marx.

 

Indice

1. Il distacco da Hegel
2. Feuerbach maestro di una generazione di filosofi
3. La critica radicale della religione e il concetto di alienazione

 

1. Il distacco da Hegel

Dapprima studioso e seguace di Hegel, Feuerbach matura presto critiche al sistema del maestro, approdando a posizioni di «sinistra hegeliana», poi di «sinistra antihegeliana», che risulteranno decisive ai fini del superamento dell’idealismo hegeliano e della costruzione della filosofia della prassi di Marx.

La critica di Feuerbach si appunta soprattutto sull’astrattezza e sull’immaterialismo del sistema hegeliano di cui sottolinea la matrice teologica. I primi incisivi scritti antihegeliani sono i due testi del 1842 e 1843, Tesi provvisorie per la riforma della filosofia e Principi della filosofia dell’avvenire nei quali sferra un attacco radicale

«alla tanto vantata identità speculativa dello spirito e della materia, del finito e dell’infinito del divino e dell’umano» [Principi della filosofia dell’avvenire].

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7 Febbraio, 2018

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789

by gabriella

Assemblée nationale, 4 février 1790 [Tuileries] Il re dichiara di accettare la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino

La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, elaborata a partire da un testo proposto dal marchese de La Fayette ispirato alla Dichiarazione d’indipendenza americana, rappresenta la fine della feudalità. Fu adottata dalla Convention Nationale il 26 agosto 1789 come Preambolo della prima Costituzione della Francia repubblicana. Il testo è tratto da [P. Biscaretti di Ruffia, Le Costituzioni di dieci Stati di “democrazia stabilizzata”, Giuffrè, Milano 1994]. Qui la versione pdf per la stampa.

I rappresentanti del popolo francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal poter essere in ogni istante paragonati con il fine di ogni istituzione politica; affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora innanzi su dei principi semplici ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti. Di conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:

Art. 1 – Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.

Art. 2 – Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione.

Art. 3 – Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.

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