
Bertold Brecht (1898 – 1956)
Le implicazioni politico-culturali della nuova visione dell’universo [la modernizzazione].
Nell’VIII scena di Vita di Galilei, Brecht colloca lo splendido colloquio tra il vecchio scienziato e il discepolo, l’ecclesiastico Fulgenzio che difende l’idea dell’utilità compassionevole della credenza e dell’ignoranza.
Fulgenzio è allievo di Galilei e ha capito, da matematico qual è, la verità del copernicanesimo propugnato dal maestro. Si reca allora da lui per comunicargli la volontà di abbandonare l’astronomia, davanti alla quale Galilei ipotizza, sulle prime, che il discepolo fugga il rogo e la tortura.
Da religioso e uomo di cultura, Fulgenzio però mostra di vedere più lontano di Galilei circa l’impatto che la nuova visione può avere sulla società. Ricorda i propri genitori, poveri contadini che avevano nel ciclo della semina l’unica sicurezza di una vita di sofferenze e nella certezza del Paradiso la ricompensa per le rinunce e i dolori terreni. Certezze che un universo meccanico, vuoto, fatto di sola materia rotante nello spazio dissolverebbe all’istante.
E’ il religioso, quindi, a trarre tutte conseguenze culturali, sociali e politiche della nuova astronomia che il Galilei storico non vide mai. Versione pdf per la stampa.
VIII.
Palazzo dell’ambasciata fiorentina a Roma.
Galileo sta parlando con frate Fulgenzio.
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