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12 Settembre, 2023

L’apprendimento: storia, teoria e clinica

by gabriella

L’apprendimento, cioè la capacità di un organismo vivente di essere modificato da un evento è, insieme alla percezione, uno dei primi processi cognitivi ad essere studiato dalla psicologia scientifica, tanto che i primi trent’anni di storia della disciplina possono essere studiati attraverso gli esperimenti e le scoperte in questo campo di studi.

In questo testo esaminiamo i diversi tipi di apprendimento e le scelte interpretative delle scuole comportamentiste, cognitiviste e gestaltiste, con le loro prime applicazioni al trattamento della fobia, dell’ansia e della depressione.

Indice

1. L’apprendimento in psicologia
2.
I comportamenti di risposta

2.1 L’assuefazione
2.2 La sensibilizzazione
2.3 L’imprinting
2.4 Il riflesso condizionato

 

3. Il riflesso condizionato e il condizionamento classico

3.1 Il contesto delle ricerche sul riflesso condizionato
3.2 La scuola russa e il condizionamento classico

 

4. I comportamenti operanti

4.1 L’apprendimento per prove ed errori
4.2 Il condizionamento operante
4.3 Le implicazioni sociali degli studi sull’apprendimento
4.4 L’apprendimento per osservazione

 

5. Gli apprendimenti cognitivi

5.1 Verso il cognitivismo: le mappe cognitive
5.2 L’insight e il contributo della Gestalt agli studi sull’apprendimento

 

6. Le implicazioni cliniche degli studi sull’apprendimento: fobie, ansia e depressione

6.1 Condizionamento classico e fobie
6.2 La depressione e l’impotenza appresa
6.3 Contiguità e superstizione

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Esercitazioni: Kahoot 1

 

1. L’apprendimento in psicologia

L’apprendimento è un processo attraverso cui un organismo vivente è modificato, più o meno definitivamente, da ciò che accade nel suo ambiente circostante e da ciò che fa.

Gli apprendimenti non sono tutti uguali, ma differiscono per la loro complessità e per le strutture cerebrali che chiamano in azione.

Alcuni apprendimenti semplici, ad esempio, sono acquisiti dall’individuo in modo automatico e inconsapevole (attivano la parte più antica del cervello: il sistema limbico o il cervello rettiliano), mentre altri  richiedono l’organizzazione cognitiva dell’informazione (attivano la neocorteccia, la parte più recente ed evoluta del cervello, assente nelle specie animali inferiori).

In questo quadro, è possibile distinguere tre categorie di comportamenti che si distinguono per il livello di complessità e di coinvolgimento dell’organismo durante il processo di apprendimento:

  1. I comportamenti di risposta
  2. I comportamenti operanti
  3. I comportamenti che richiedono un’organizzazione cognitiva dell’informazione.
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29 Settembre, 2015

Konrad Lorenz, Ridere dell’etologo

by gabriella

anatroccolo

Uno spassoso frammento de L’anello di re Salomone (1949), Milano, Adelphi, 1967, pp. 192-195.

L’etologo, quando è alle prese con gli animali superiori, fa spesso una figura incredibil­mente buffa, ed è inevitabile che sia così. Ed è altret­tanto inevitabile che egli venga considerato matto dal­le persone più o meno immediatamente circostanti. Se non sono stato ancora internato in un manicomio lo devo al fatto che ad Altenberg io godo la fama di persona sicuramente innocua, fama che condivido con l’altro idiota del villaggio.

A giustificazione dei miei concittadini racconterò un paio di aneddoti: una volta stavo cercando di scoprire perché le anitre selvatiche (germani reali), se sono state covate artificialmente, appena uscite dall’uovo si mostrano così paurose e ‘[192] inavvicinabili, a differenza delle oche selvatiche co­vate nelle stesse condizioni. Queste ultime, infatti, si attaccano senz’altro alla prima persona che incontrano nella vita e la considerano come loro mamma, seguen­dola fiduciosamente. Invece gli anatroccoli selvatici non ne volevano sapere di me.

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