Posts tagged ‘eguaglianza’

28 Novembre, 2022

La modernizzazione

by gabriella

Un modulo di otto lezioni dedicato alla nascita e alla specificità della società moderna (o industriale, o capitalistica), concepite come una storia economica [ruolo delle tecnologie e delle leggi del mercato, passaggio da un’economia di sussistenza a un’economia di produzione], una storia sociale [nascita del proletariato urbano e della povertà come condizione sociale], una storia culturale [crisi dell’autorità, rivoluzione scientifica, astronomica, politica] e una storia politica [nascita dello stato moderno e definizione moderna dei concetti di libertà, uguaglianza, tolleranza, laicità, sovranità popolare, cittadinanza].

Indice

1. Introduzione alla modernizzazione

1.1 Un cambiamento sociale globale
1.2 Il concetto di modernizzazione
1.3 Il concetto di Occidente

2. Le enclosure e la trasformazione del paesaggio rurale inglese  

2.1 Dall’economia di autoconsumo all’economia di produzione
2.2 Lo sfruttamento intensivo delle risorse della terra e l’aziendalizzazione delle fattorie

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18 Febbraio, 2022

Solone, l’areté civile

by gabriella

Leggere Solone è fondamentale per capire il processo di democratizzazione e di laicizzazione in opera già nella società greca alle origini della civiltà occidentale.

Solone (638 - 558 a.C.)

Solone (638 – 558 a.C.)

In Atene divina, alla lor patria,
io molti ricondussi, che stati erano
venduti illegalmente, alcuni a termine
di legge, ed altri ancora che esuli
erano andati per fuggire i debiti,
e per il lungo errar, neppur parlavano
più l’attico idioma; ed altri ancora a sconcia
servitù qui soggetti, che tremavano
al cenno dei padroni, io resi liberi.
Forza unendo e Giustizia, in equa tempera,
col potere delle leggi seppi compiere
le mie promesse, e per i grandi e per gli umili
leggi ho sancite con giustizia equanime.

Solone, L’opera compiuta

Indice

1. La legge scritta come «limite e misura» all’arbitrio dei potenti
2. La crisi della themis nell’opera di Esiodo e Solone
3. L’areté da Esiodo a Solone
4. Massima virtù è creare eunomie
5. L’elegia L’opera compiuta

 


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6 Gennaio, 2022

Tucidide, L’elogio di Atene

by gabriella

L’orazione funebre pronunciata da Pericle per i caduti della guerra del Peloponneso, come ci è stata tramandata da Tucidide e nell’interpretazione di Lucrezia Lante della Rovere.

Pericle (494 – 429 a.C.)

agora

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito e la povertà non costituisce impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

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20 Gennaio, 2018

Hans Eysenck, Leon Kamin, Il dibattito americano sull’intelligenza

by gabriella

intelligenti si nasce o si diventaIl dibattito su eredità e ambiente nella definizione delle caratteristiche umane è uno dei più sensibili e ricchi di implicazioni socio-politiche delle scienze sociali. Decidere se intelligenti si nasce o si diventa diventa infatti dirimente davanti a scelte fondamentali come quella di educare o meno i bambini con deficit cognitivo, potenziare le strutture educative e scolastiche o tagliare i costi, fissare l’accesso a posizioni e professioni per merito o promuovere forme più evolute di democrazia (secondo comma, art. 3). Il testo che segue è la prefazione stesa da Alberto Angela per presentare al pubblico l’accanito e pluriennale dibattito tra Hans Eysenck e Leon Kamin, due degli studiosi più noti per aver abbracciato in modo radicale le tesi della neuroscienza innatista e del costruttivismo umanista.

Se prendesse piede la convinzione che questi test misurano realmente l’intelligenza,
che costituiscono una sorta di giudizio ultimo sulle capacità del bambino, che rivelano «scientificamente» le sue abilità innate,
sarebbe mille volte meglio se tutti coloro che misurano l’intelligenza sprofondassero nel mar dei Sargassi con tutti i loro questionari.

Walter Lippmann, 1922

Raramente, nella storia della scienza, ricercatori e stu­diosi si sono scambiati tante accuse e insulti, come è avve­nuto, e sta avvenendo oggi, nel dibattito eredità-ambiente. Conoscendo la tradizionale moderazione del linguag­gio scientifico (anche se spesso le parole mascherano strali sottili e velenosi) può sorprendere il tono assunto da que­sta polemica: tuttavia non è difficile rendersi conto che la questione della componente genetica nell’intelligenza coinvolge, direttamente o indirettamente, tali e tanti aspetti sociali, etici, politici, che il dibattito travalica l’ambito scientifico. 

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6 Maggio, 2016

Cornelius Castoriadis, L’individuo privatizzato. Psicanalisi e immaginazione radicale del soggetto.

by gabriella

kastoriadisNei due testi che seguono, L’individu privatisé  – un intervento tenuto dal filosofo alcuni mesi prima di morire [qui il sito a lui dedicato] – e Psicanalisi e immaginazione radicale del soggetto – intervista rilasciata a Sergio Benvenuto il 7 maggio 1994, Castoriadis illustra i concetti di autonomia, libertà e democrazia alla luce del compito emancipativo del soggetto assegnato da Freud alla psicanalisi – e dai greci alla paideia.

 

L’individuo privatizzato [Tolosa, 22 marzo 1997]

La filosofia non è tale quando non esprime un pensiero autonomo. Cosa significa autonomo? Il termine “autos- nomos”,“che si dà la sua propria legge”, ha in filosofia un significato chiaro: darsi la propria legge vuol dire porre domande, e non accettare nessuna autorità; neppure quella del proprio pensiero anteriore.

Ma qui tocchiamo un punto dolente, poiché quasi sempre i filosofi costruiscono sistemi chiusi come un uovo (si veda Spinoza, si veda soprattutto Hegel, e in qualche misura anche Aristotele), o restano attaccati a talune forme che hanno creato, e che non riescono a rimettere in questione. Gli esempi contrari sono pochi: uno è Platone; un altro, anche se nel campo della psicanalisi e non della filosofia, è Freud. L’autonomia del pensiero è l’interrogazione illimitata, che non si ferma davanti a nulla e rimette costantemente in discussione se stessa. Non è però un’interrogazione vuota, che non avrebbe alcun significato: perché abbia un senso, occorre aver già posto un certo numero di termini come provvisoriamente incontestabili; altrimenti quel che rimane non è un’interrogazione filosofica, ma un semplice punto interrogativo. L’interrogazione filosofica è articolata, salvo a riconsiderare gli stessi termini a partire dai quali si è articolata.

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29 Gennaio, 2013

Stefano Rodotà, Lessico democratico: le parole escluse dalle agende

by gabriella

Rodotà

La battaglia per le “chiare parole” vede oggi Stefano Rodotà illustrare i concetti di equità (vs eguaglianza), reddito di sussistenza (vs reddito di cittadinanza), dignità, libertà, democrazia, cittadinanza

Bisogna essere capaci di guardare oltre le nebbie delle varie “agende” politiche in circolazione; oltre il continuo degradarsi dei partiti in raggruppamenti personali; oltre quello che giustamente Massimo Giannini ha chiamato il “dissennato referendum sull’Imu”; oltre i vorticosi tour televisivi dei candidati. Bisogna farlo, perché all’indomani delle elezioni ci troveremo di fronte a una folla di problemi oggi ignorati, e che sarà vano pensar di cancellare tirando fuori di tasca un fazzoletto da strofinare su qualche poltrona. E soprattutto perché siamo immersi in mutamenti strutturali che esigono quella forte cultura politica e istituzionale finora mancata.

Le parole, per cominciare. Negli ultimi mesi sono stati in gran voga i riferimenti all’“equità”, presentata come la via regia per riequilibrare le durezze imposte da una attenzione rivolta unicamente all’economia, anzi a un mercato “naturalizzato”, portatore di regole presentate come inviolabili. Ma equità è termine ambiguo, che occulta o vuol rendere impronunciabili proprio le parole che indicano quali siano i principi oggi davvero ineludibili – eguaglianza e dignità. I nostri, infatti, sono i tempi delle diseguaglianze drammatiche e crescenti, che tra l’altro, come è stato più volte sottolineato, sono pure fonte di inefficienza economica. E la dignità ci parla di una persona che esige integrale rispetto, che non può essere abbandonata al turbinio delle merci.

Confrontata con queste altre parole, l’equità finisce con l’apparire meno esigente, accomodante, richiama quel “versare una goccia d’olio sociale” che nell’Ottocento veniva indicato come lo stratagemma per rendere accettabili scelte unilaterali e impopolari. In un contesto così costruito, l’eguaglianza deve farsi “ragionevole”, diviene negoziabile, e la dignità può essere sospesa, evocata solo in casi estremi. Queste non sono speculazioni astratte. Se si dà un’occhiata alla più blasonata tra le agende, quella che porta il nome del presidente del Consiglio, ci si imbatte nel riferimento a “un reddito di sostentamento minimo”, formula anch’essa portatrice di grande ambiguità. Essa, infatti, può riferirsi ad una sorta di reddito di “sopravvivenza”, a un grado zero dell’esistere che considera la persona solo nella dimensione del biologico, tant’è che viene agganciata all’esperienza non proprio felice della social card, dunque alla condizione di povertà. Nessuno, di certo, può trascurare l’importanza di misure contro la povertà in tempi in cui questa aggredisce fasce sempre più larghe della popolazione. Ma, considerata in sé, questa è una strategia che non corrisponde alle indicazioni costituzionali e che elude il tema dell’integrale rispetto della persona in un mondo segnato da mutamenti strutturali profondi.

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18 Giugno, 2012

Mauro Boarelli, L’inganno della meritocrazia

by gabriella

Finiti gli scrutini, quest’anno gli insegnanti hanno già toccato con mano gli esiti “autoselezionanti” della “riforma”. Curricoli scardinati, anticipazioni scriteriate di contenuti (dovute alla cancellazione del binomio biennio+triennio e alla sua sostituzione con la formula biennio+biennio+monoennio dove ad ogni passaggio si cambia materia e si procede con metodo storico), affollamento delle classi, inesistenza del sostegno, mancanza degli strumenti di lavoro (dalla LIM ai pc, ai proiettori ..) hanno prodotto medie altissime di ragazzi respinti e rinviati a settembre. Che non sia semplicemente un anno sfortunato lo si capisce poi agli esami di stato (di cui oggi si sono insediate le commissioni), dove ci si confronta con colleghi di altre scuole e si trova conferma di questa impennata di insuccessi attesi a cui la scuola guarda impotente o distratta.

Rileggiamoci allora l’articolo di Boarelli sul merito vah, che ci fa bene.

Marco Boarelli, L’inganno della meritocrazia

La meritocrazia è sulla bocca di tutti, a destra come a sinistra. In una società come quella italiana, dove l’assenza di “merito” incancrenisce ogni articolazione della vita sociale e svilisce aspirazioni, competenze, passioni e idee, quale cittadino – indipendentemente dalle idee politiche professate – potrebbe essere pregiudizialmente ostile verso questo termine? Eppure è un termine ambiguo. Muta di senso a seconda di chi lo usa, ma al tempo stesso custodisce un insieme di significati non negoziabili che dovrebbero indurre a maneggiarlo con prudenza. Come ogni parola, anche questa non è neutrale. Va interrogata alla ricerca del senso profondo e delle sue implicazioni.

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