Archive for ‘Psicologia’

10 Maggio, 2014

Konrad Lorenz, Abitudine e superstizione

by gabriella

Traggo da Schoolstorming questo ironico frammento de Il cosiddetto male, centrato sul ruolo dell’abitudine negli animali superiori, dall’oca all’uomo.

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17 Gennaio, 2014

George Brassens, Quand on est con (le temps ne fait rien à l’affaire)

by gabriella
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“Benvenuto sul pianeta delle scimmie”. “Cosa!?” “Non sono più sul pianeta dei fessi?”

Quando si è fessi, ironizza Brassens, il tempo non risolve il problema (non si migliora invecchiando).

Il testo della canzone fa del sarcasmo sulla facilità con cui si dà del cretino a chi non fa parte della propria categoria:

“Quando sono appena usciti dal guscio” – nota Brassens – “tutti i galletti prendono gli uomini per dei fessi; quando i capelli si fanno grigi, tutti i vecchi tromboni prendono i giovanotti per fessi”.“Io che sono in bilico tra le due età, mando loro un imparziale messaggio: quando uno è fesso è fesso, quando uno è fesso, che abbia vent’anno o sia nonno, è fesso”.

Quand ils sont tout neufs,
qu’ils sortent de l’oeuf,
du cocon.
Tous les jeunes blancs becs
prennent les mecs
pour des cons.

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3 Gennaio, 2014

Luigi Zoja, L’eclissi dei padri

by gabriella

Il gesto di Ettore - Luigi ZojaTraggo da Le parole e le cose questa interessante intervista a Luigi Zoja sull’identità maschile di cui lo psicanalista afferma con forza la natura costruita, in opposizione a quella femminile che vorrebbe “naturale”, perché sviluppatasi filogeneticamente durante l’evoluzione della specie (va detto che lo studioso cita qui Margaret Mead che sostenne però la tesi contraria). La tesi, quasi etologica, dello studioso è dunque che l’identità maschile è un prezioso portato culturale della civiltà umana (ammesso che ne esista una) attualmente in declino, mentre quella femminile sarebbe più salda, perché legata a forme di istintualità corporea che la renderebbero meno volatile.

Per iniziare questa nostra conversazione sulle forme ambivalenti dell’identità maschile, le chiederei di descrivere anzitutto la qualità peculiare che la differenzia dalla sua identità opposta, quella femminile.

Premetto che la tesi che sosterrò deriva dalla lettura delle opere di grandi scienziate, su tutte l’antropologa americana Margaret Mead e poi Helen Fischer, nota antropologa contemporanea. In poche parole la mia tesi è questa: se cerchiamo di ricostruire a tutti i livelli zoologici dell’evoluzione cosa possa essere definito ereditato e istintivo, vale a dire appartenente a noi in quanto corporeità animale, e cosa sia invece elaborato culturalmente, risulta chiaro che esiste una continuità del naturale nel femminile – anche solo per la simbiosi tra la madre e il piccolo. L’elemento materno è istintuale prima che culturale; e si tratta di un elemento molto profondo, se pensiamo che comincia a svilupparsi con i mammiferi, che compaiono sulla Terra circa 250 milioni di anni fa. (Questa generalizzazione non vale, però, se osserviamo i volatili, dove è molto frequente un nucleo familiare monogamo che per molti aspetti anticipa il nostro).

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27 Novembre, 2013

Pietro Bianchi, Lacan. Struttura e scrittura

by gabriella

Altri scritti di LacanIn occasione della pubblicazione italiana di Altri scritti di Jacques Lacan – uscito due mesi fa per Einaudi – Pietro Bianchi ha dedicato un’interessante riflessione all’«insegnamento orale» di Lacan e al concetto di struttura. Da Le parole e le cose.

Freud l’aveva definita una talking cure, e forse è per questo che la psicoanalisi ha sempre avuto una relazione così difficile con la parola scritta. Questo fatto è ancora più evidente quando si parla di Lacan che infatti scrisse relativamente poco durante la sua vita. Non è un caso che solitamente si identifichi lo psicoanalista francese con un seminario più che con un corpus di opere vere e proprie; o che i suoi articoli siano per lo più sbobinature di conferenze, testi pensati per presentazioni orali, o appunti di interventi; e che persino i suoi allievi ancora oggi si riferiscano alla sua esperienza intellettuale chiamandola insegnamento, sottolineandone l’aspetto orale e di formazione degli allievi. E infatti l’unica vera pubblicazione della sua vita, quella che diede una svolta alla sua fama intellettuale – il volume appunto degli Scritti, pubblicato da Seuil nel 1966 – fu reso possibile dalla volontà e dalla perseveranza di un esterno: François Wahl, che riuscì a convincere Lacan con mille sforzi della bontà del progetto. In particolare Wahl riuscì a persuaderlo del fatto che avrebbe avuto bisogno di un proprio “libro” per potersi elevare alla dignità di intellettuale pubblico. Per essere finalmente legittimato come un grande pensatore del proprio tempo.

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30 Ottobre, 2013

Bulleggiare e filmare

by gabriella

disabile picchiatoLe pagine genovesi di Repubblica riferiscono di un nuovo caso di aggressione a un ragazzo disabile, filmata dai compagni via tablet. Il gruppo di tredicenni non capisce cosa sta facendo, così come il padre di uno di loro.

Il tablet, che la scuola affida agli alunni per studiare, è servito per riprendere la scena: un ragazzo, disabile mentale, aggredito da due studenti, finito a terra, che si contorce come un animale ferito ed indifeso. Il filmato sarebbe finito su YouTube o su altri social network, se una professoressa non fosse intervenuta energicamente, sequestrando iPad e smartphone. Una vicenda ritenuta grave dal preside della scuola media di Mele, la prima in Italia che dal 2011, attraverso una convenzione tra il Comune, la Regione e il Ministero dell’Istruzione, ad ogni inizio di anno scolastico concede in comodato d’uso a ciascun alunno il tablet come strumento di studio, in grado di “dialogare” con le lavagne digitali attraverso un software didattico.

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28 Ottobre, 2013

In ricordo di Lou Reed, l’omosessualità, l’elettroshock

by gabriella

Lou ReedLou Reed2Lewis Allen Reed era nato a Freeport, Long Island, il 2 Marzo 1942 in una famiglia ebrea. Da ragazzino si appassionò alla musica e al rock’n’roll, con grande inquietudine dei genitori che non capivano la sua passione per la «musica del diavolo» e il suo atteggiamento ribelle. Il fatto che Lewis parlasse apertamente di omosessualità, assumesse atteggiamenti effeminati e si laccasse le unghie era per loro ragione di vergogna e di grande preoccupazione. Decisero quindi di rivolgersi ad un centro psichiatrico per farlo curare.

Il giovane Lewis accettò la volontà dei genitori, senza sapere che la terapia più praticata dalla psichiatria dell’epoca era l’elettroshock. Per due settimane venne sottoposto a scariche elettriche intensive che, come lui ha più volte ricordato, gli facevano perdere completamente senso dell’orientamento e memoria. Per parecchi mesi, Lewis non sarà neanche più in grado di leggere perché non in grado di ricordare cosa avesse letto poche pagine prima. Il trattamento dell’elettroshock cambierà profondamente il musicista che non solo non “guarirà”, come speravano i suoi genitori, ma anzi esaspererà i suoi comportamenti. Soprattutto, guasterà per sempre il già complicato rapporto con i genitori, tipica famiglia borghese degli anni ’50 carica di pregiudizi e convenzioni puritane, verso i quali, da questo momento, proverà sentimenti di profonda ostilità.

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21 Ottobre, 2013

Francesca Borrelli, Massimo De Carolis, Francesco Napolitano, Massimo Recalcati, Nuovi disagi nella civiltà

by gabriella

nuovi disagiIl rapporto tra natura e condizione umana, dopo il dibattito di Eindhoven. Tratto da Le parole e le cose.

Francesca Borrelli Più o meno tutte le diverse letture dei mutamenti sociali intervenuti negli ultimi anni danno per scontato che sulla scena del mondo contemporaneo si sia affacciato un individuo di tipo nuovo: c’è chi pensa che le novità non siano tali da alterare i fondamenti antropologici dell’uomo, e c’è chi invece ipotizza una mutazione così profonda da investire i suoi requisiti specie-specifici, a cominciare dalla funzione simbolizzatrice, che deriva all’uomo dalla facoltà di linguaggio. Sono passati più di quarant’anni da quando Noam Chomsky e Michel Foucault si incontrarono per la prima e unica volta a Eindhoven, nel tentativo di definire il concetto di natura umana. Avevano alle spalle una lunga tradizione filosofica, secondo la quale la natura umana e la condizione umana non avrebbero granché da spartire, perché in nessun modo il rapporto dell’uomo con il mondo sarebbe riduzionisticamente riconducibile ai suoi requisiti biologici, essendo piuttosto un fattore culturale, storicamente determinato.

Nel corso di quel colloquio tra Chomsky e Foucault il tentativo di tenere legate biologia e storia, invariante specie-specifica e variante socio-politica, subì un ennesimo scacco. Per un verso, Foucault respingeva l’idea stessa di natura umana come scientificamente inconsistente, sottolineando come essa fosse, invece, una costruzione dipendente da fattori e da prospettive storico-sociali. D’altra parte, Chomsky insisteva sul carattere innato della facoltà di linguaggio, ma da un lato trascurava ogni relazione con la storia e dall’altro pretendeva di dedurre dalla linguisticità dell’uomo il modello di una società giusta.

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30 Settembre, 2013

Aldo Carotenuto, Identità e ipseità. Il principium individuationis

by gabriella

carotenuto trattato psicologia personalitàTratto da Trattato di psicologia della personalità, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1991, pp. 242-251.

[O]gni lavoro psico­logico [è] un compito interminabile. In questo secondo me si cela il fascino della psicologia del profondo: la psiche non è mai statica ma è un elemento continuamente cangiante, come la vita stessa, del resto. Infatti, solo la rigidità, psichica e fisica, è morte. È per questo moti­vo che utilizziamo la felice espressione di psicologia dinamica, una definizione assai più pregnante rispetto al termine psicoanalisi o psicologia analitica, perché corrisponde alla realtà della psiche, che è dynamis, movimento. Rimanda quindi a una concezione del­l’uomo come essere in continua evoluzione: il che rappresenta la nostra più grande libertà al confronto di un’esistenza legata al destino, il passato o a un’immodificabile eredità genetica.

[…]

Principium individuationis: una teleologia dell’esistenza

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Carl Gustav Jung

È spontaneo a questo punto chiedersi quale possa essere la via per conquistare un certo margine di libero arbitrio rispetto ai condi­zionamenti interni ed esterni. Il tema costituisce il punto cardine della teoria di Jung: nel suo concetto di inconscio è insita l’idea di una pulsione alla realizzazione della personalità individuale, per cui l’uomo è naturalmente proteso a emanciparsi dai valori collettivi e quindi a conquistare una sua soggettività. A tale processo Jung dà il nome di individuazione. Sono parte integrante di questo modello tutti gli altri concetti junghiani che abbiamo già avuto modo di trat­tate, anzi possiamo affermare che l’individuazione è il contenitore teorico che racchiude, organizza, e dirige in una dinamica finalistica le dìverse parti del sistema junghiano.

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29 Settembre, 2013

Carl Gustav Jung, La ragazza della luna

by gabriella

La logica e la ricchezza interiore degli psicotici illustrata da Jung. Tratto da Ricordi, sogni, riflessioni di Carl Gustav Jung, Milano, Rizzoli, 1992, pp. 167-170.

Carl Jung (1875-1961)

Carl Jung (1875-1961)

Visti dal di fuori, i malati di mente ci mostrano solo la tragica devastazione, raramente cogliamo la vita di quella parte dell’anima che ci resta nascosta. Le apparenze ester­ne sono spesso ingannevoli, come scoprii con sorpresa nel caso di una giovane paziente catatonica.

Aveva diciotto anni, ed era di buona famiglia. All’età di quindici anni era stata sedotta dal fratello, poi ne avevano abusato an­che alcuni compagni di scuola. A sedici anni cominciò ad isolarsi; sfuggiva la gente e non le rimaneva, come unico rapporto sentimentale, che l’attaccamento ad un cattivo cane da guardia, appartenente ad un’altra famiglia, che lei aveva cercato di ammansire. Divenne sempre più strana, e a diciassette anni finì in manicomio, dove rimase un anno e mezzo. Udiva voci, rifiutava il cibo, e s’era chiusa in un assoluto mutismo. Quando la vidi per la prima volta, la trovai in un tipico stato catatonico.

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13 Settembre, 2013

Wilhelm Reich e l”emotivamente appestato”

by gabriella

reichIn Analisi del carattere (1933), Wilhelm Reich identifica le differenze fondamentali tra la personalità sana (o genitale, in termini freudiani) e quella del nevrotico frustrato o dell’“appestato emotivamente”. Ecco qualche stralcio dello stile aggressivo, reazionario che Nietzsche chiamerebbe il “pensare bassamente” ed Adorno “personalità autoritaria”:

“Nel carattere genitale, motivo, meta e azione coincidono; le mete e i motivi sono razionali, cioè motivati socialmente. Secondo la loro natura, cioè la loro motivazione biologica primaria, essi tendono a migliorare le condizioni di vita proprie e degli altri; si tratta di ciò che chiamiamo ‘realizzazione sociale’. La vita sessuale del carattere genitale è sostanzialmente determinata dalle leggi fondamentali naturali che governano l’energia biologica; la gioia di partecipare alla felicità amorosa degli altri gli è strutturalmente spontanea […].

Nel carattere nevrotico la capacità di agire è regolarmente limitata perchè i motivi sono privi di affetto oppure perchè sono contraddittori […] normalmente [il nevrotico] soffre della consapevolezza di essere vitalmente inibito senza sviluppare invidia nei confronti degli individui sani […] vive sessualmente rassegnato o compiendo segretamente atti pervertiti […].

Nell’appestato emozionale i motivi delle azioni sono regolarmente dissimulati; il motivo apparente non coincide mai con quello reale […] una zitella caratterialmente nevrotica vive rassegnata e non disturba altre ragazze nella loro vita amorosa; una zitella appestata non sopporta invece la felicità amorosa di altre ragaze, se essa è educatrice si può stare certi che farà di tutto per rendere incapaci le ragazze di arrivare alla felicità amorosa”.


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